Si acuisce lo scontro tra stato e Autonomia trentina

E’ ormai evidente come il costante ricorso dei governi nazionali, anche a prescindere dalle loro collocazioni ideologiche e politiche, allo strumento dell’impugnativa avanti la Corte Costituzionale di specifiche norme provinciali dimostri una conflittualità istituzionale che danneggia l’autonomia speciale e la sua immagine.
Trento, 23 settembre 2021

A tale proposito, il Consigliere provinciale del PD, Luca Zeni, ha depositato oggi un’interrogazione proprio per capire i termini di questo scontro e per valutare quindi le ricadute in negativo che ciò genera sull’impianto autonomistico.

Le domande di Zeni sono fondamentali: quante impugnative, da parte dello Stato, sono state promosse in questa e nella scorsa Legislatura provinciale; con quali esiti e quali costi per le casse provinciali e se la stessa situazione di conflittualità di registra anche per le norme emanate dalla Provincia autonoma di Bolzano.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

Interrogazione n.

 

QUALE SCONTRO FRA STATO ED AUTONOMIA?

 

Com’era facilmente prevedibile e come già le opposizioni avevano segnalato ripetutamente, il governo nazionale ha impugnato avanti la Corte Costituzionale anche la norma che prevede una partecipazione onerosa della Provincia nella società assicurativa ITAS Mutua, perché in contrasto con gli artt. 3 e 4 del “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”, con riferimento alla materia del coordinamento della finanza pubblica, al principio del buon andamento ex art.97 della Costituzione ed alla competenza statale esclusiva in materia di ordinamento civile.

Già a suo tempo, la Procura generale della Corte dei Conti aveva sollevato dubbi oggettivi su tale scelta, senza peraltro sortire effetto alcuno, se non quello di un supremo disinteresse da parte della Giunta provinciale.

L’imperativo categorico della stessa sembra infatti essere quello di perseguire ad ogni costo le proprie idee, anche se queste possono produrre effetti nocivi per la collettività trentina e, soprattutto, per la credibilità dell’autonomia provinciale.

Ciò che conta è affermare, con ogni mezzo possibile, le proprie esclusive ragioni perché in esse si riassume una linea politica, della quale peraltro si fatica a distinguere i profili generali.

Lo scontro ormai evidente fra la nostra autonomia speciale ed il punto di vista dei governi nazionali, anche a prescindere dalle collocazioni ideologiche e politiche degli stessi, è una costante alla quale siamo costretti ad abituarci, perché pare proprio estranea al vocabolario di questa Giunta provinciale la parola “dialogo”, mentre prevale senza dubbio il termine “scontro”.

Nessuno pone in discussione il dovere di difendere le prerogative autonomistiche, ma sorge talora il dubbio che questa difesa non possa passare sempre e solo sul terreno del conflitto permanente con lo Stato: non lo fu in passato e non può esserlo al presente. L’ autonomia infatti è confronto sereno e costruttivo o non è.

Tutto ciò premesso ed anche allo scopo di verificare lo stato dell’arte dei nostri rapporti con Roma, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

- a tutt’oggi quanti atti di impugnativa di norme provinciali sono stati promossi dai governi nazionali, prendendo in esame il periodo non solo della corrente Legislatura, ma anche di quella precedente;

- con quali esiti, nel dettaglio, si sono risolti questi casi di impugnativa e quali costi hanno comportato per le casse pubbliche;

- quanti casi consimili si sono registrati invece nel rapporto fra Bolzano ed i governi nazionali, ovvero a quante impugnative sono state oggetto le norme della vicina Provincia autonoma di Bolzano

 

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

Distinti saluti.

 

 

                                                                                            avv. Luca Zeni