Il 3 ottobre 2021 inizierà su tutto il territorio della Provincia Autonoma di Trento il censimento sulla consistenza e la dislocazione territoriale delle minoranze linguistiche. Cimbri, Mocheni e Ladini sono chiamati a dichiararsi tali, in virtù di una storia centenaria, non solo linguistica ma anche di usi e tradizioni che sono sempre più messe in pericolo.
Pd Val di Non, 16 settembre 2021
Per gli abitanti della Val di Non e della Val di Sole è un’opportunità fondamentale per far sentire la propria appartenenza al “gruppo ladino tridentino occidentale”, ben diverso per storia e cultura dal gruppo dei ladini fassani, come sottolineato dal linguista G.I Ascoli già nel 1873 nell’archivio Glottologico Italiano.
Fin dal 2001 quando, per la prima volta, il censimento linguistico dei ladini fu esteso, con la modifica della relativa noma di attuazione, dalla Val di Fassa a tutto il territorio del Trentino, alcune migliaia di residenti nelle Valli del Noce, soprattutto nell’Anaunia, si dichiararono ladini. Purtroppo però sono stati censiti dal punto di vista statistico, amministrativo e politico, come ladini dolomitici del gruppo della Val di Fassa.
Con il censimento del 2011 le dichiarazioni di appartenenza al gruppo ladino retico raddoppiarono raggiungendo la cifra di diecimila cento unità.
Questo pronunciamento ha sovvertito la geografia dei gruppi linguistici in Trentino, per cui quello ladino retico delle Valli del Noce ha sorpassato largamente in termini numerici quello ladino dolomitico di Fassa il quale ha raccolto su scala provinciale solo 8447 dichiarazioni di appartenenza. Dunque il gruppo ladino retico risulta il più numeroso, ma nonostante tutto questo la Provincia e le altre istituzioni hanno ignorato ancora una volta il responso popolare, per cui in questi quasi dieci anni nulla è cambiato.
Negli ultimi anni non sono bastate le richieste coraggiose di alcuni Consigli Comunali (Sfruz, Romallo e Ville d’Anaunia) che attraverso importanti deliberazioni hanno chiesto alla Provincia di rispettare l’Articolo 2 dello Statuto, il quale afferma pari dignità dei gruppi linguistici nel territorio della Regione ed il diritto di ciascuno di essi alla piena tutela identitaria e allo sviluppo economico sociale dei suoi componenti. L’ultimo in ordine di tempo il Consiglio Comunale di Novella che il 9 settembre 2021 ha approvato all’unanimità la mozione riguardante il riconoscimento della ladinità dei nonesi.
Dopo anni passati inascoltati tocca ai cittadini nonesi e solandri farsi sentire, e lo possono fare attraverso il censimento. Come ampliamente spiegato nell’ultimo numero del Melo, ci si potrà esprimere solo online e si potrà votare da ottobre fino al mese di novembre. Nel corso di settembre arriverà nelle case una circolare con le istruzioni di voto e i codici per il sito, nel Melo di ottobre verranno fornite ulteriori indicazioni.
Il Circolo PD della Val di Non si è impegnato per dare rilievo al tema su più livelli e a portare nei Consigli Comunali delle Valli del Noce la mozione per il riconoscimento della ladinità. Non crediamo però che questa sia una battaglia politica di uno schieramento, ma una questione di diritti fondamentali sanciti dallo Statuto che non hanno colore politico. Per questo motivo facciamo un appello a tutti i nonesi e solandri ladini, ed anche a chi non abita più nelle Valli del Noce, ad andare a votare al referendum e dichiarare la propria appartenenza.