La Provincia sembra ancora intenzionata a lavorare sul progetto con destinazione Rovereto sud e si prepara alla necessaria variazione del piano urbanistico provinciale. I territori sono però fortemente contrari: "Rischi ambientali e idrogeologici, senza dimenticare la complessità tecnica nell'allestire i cantieri e smaltire i materiali".
L. Andreazza, "Il Dolomiti", 15 settembre 2021
LE SLIDES PRESENTATE ALL'INCONTRO DI ROVERETO
TRENTO. "Il contenuto dello studio di fattibilità non è rassicurante. E il piano è stato predisposto della concessionaria autostradale A4 della Serenissima". Queste le parole di Alessio Manica e Alessandro Olivi (Partito democratico) nella serata di informazione a Terragnolo sulla Valdastico.
"Ora - dice Manica - il progetto del completamento dell'A31 con uscita a Rovereto sud viene inserito nel Pup-piano urbanistico provinciale in quanto il tracciato previsto deve essere esteso. L'iter è partito a giugno con il documento preliminare varato dalla Pat ma è necessario prevedere una fase partecipativa perché ognuno ha il diritto di presentare delle osservazioni" (Qui articolo).
La Provincia sembra ancora intenzionata a lavorare sul progetto con destinazione Rovereto sud ma i territori sono fortemente contrari, come la città della Quercia e Riva del Garda (Qui articolo) con l'area del Pasubio che si è espressa con una balotazione contro l'opera, ritenuta dannosa (Qui articolo). Ma la vicenda è complessa e ricca di colpi di scena in questi ultimi tre anni.
Il Comune di Besenello, forte di una sentenza positiva del Consiglio di Stato contro la Valdastico (Qui articolo), Regione Veneto, la A4 Holding e il Ministero dei Trasporti dal proseguire con il progetto di collegamento tra il Veneto e il Trentino, un progetto che impatterebbe notevolmente sull'ambiente, mentre la Corte dei conti del Lazio ha dato ragione a cittadini, comitati, associazioni e amministrazioni locali che continuano a sollevare obiezioni per un'opera ritenuta tanto devastante quanto costosa e inutile. I Comuni della Vallagarina inoltre sono in fase di predisposizione di un documento per chiudere definitivamente la pratica A31.
"Il progetto Valdastico con uscita a Rovereto sud prevede 6 gallerie, compresa quella da 16 chilometri a Pedemonte e da 7 chilometri a Rovereto, 7 viadotti, uno svincolo a Terragnolo. Sono proprio gli stessi tecnici - prosegue Manica - a evidenziare la portata di un simile tracciato: valutato 'Classe IV', cioè la più alta: devasterebbe quasi certamente il paesaggio. Si può scendere in 'Classe III' con alcune opere di mitigazione ma tutte le misure possono essere implementate".
Tutto sarebbe, quindi, in fase di elaborazione, mentre lo studio di fattibilità del progetto che vede l'uscita a "Rovereto Sud" sembra avere già dei contorni, quelli di un incubo. La realizzazione della Valdastico viene stimata in 3.345.834.000 euro, senza considerare i costi di manutenzione per attraversare un territorio fragilissimo che deve scavare 12 milioni di metri cubi di roccia e terra, quindi i cantieri potrebbero portare a espropriare tra i 13 e i 46 ettari di vigneti di pregio.
I tempi di realizzazione sono di 12 anni, salvo gli intoppi burocratici per eventuali ricorsi. Si ipotizzano circa 20 anni prima di vedere passare il primo veicolo. Un tracciato composto da due lotti: il primo di 17,8 chilometri fino a Pedemonte, il secondo da 29,6 chilometri quasi tutti in galleria e viadotti in aree rischiose sotto diversi punti di vista: idrogeologico, faglie e sorgenti.
"Il documento indica scavi per 12 milioni di metri cubi, un'area di stoccaggio materiali di 23 ettari a Rovereto, depositi in dieci comuni tra Valsugana e Vallagarina. Poi ci sono i rischi ambientali per la possibile intercettazione di decine di sorgenti e conseguente carenza nel rifornimento degli acquedotti pubblici, probabilità di crolli e cedimento dei terreni, possibili alterazioni strutturali in case e strade in prossimità delle gallerie".
Insomma i problemi tecnici per completare l'A31 in quell'area del Trentino sembrano tanti. "Ora è anche necessario contestualizzare questa opera e analizzare i diversi profili di criticità - spiega Manica - l'emergenza Covid ha accelerato la conversione da gomma a rotaia, così come il cambio di visione della mobilità che deve essere sostenibile. La Valdastico è insostenibile e non compatibile con il territorio: questo progetto deve essere archiviato per il futuro del territorio".
E sono dubbi anche i benefici sulla statale della Valsugana. "Lo studio mette in evidenza come una ipotesi di realizzazione sia della Valdastico Nord sia del Project della Valsugana prefigurerebbe uno scenario di 'concorrenzialità' tra le due infrastrutture con il palese rischio di una sovrapposizione di funzioni e conseguente spreco di risorse", conclude Manica.