A settembre verrà discusso dal consiglio provinciale il documento preliminare alla variante del PUP, voluta dalla Giunta per prevedere lo sbocco a sud della Valdastico. E nel frattempo verranno raccolte le osservazioni da parte degli enti locali interessati.Roberto Pinter, 29 agosto 2021
Il procedimento era iniziato più di un anno fa e quindi ci si aspettava un documento che spiegasse le ragioni a supporto della soluzione proposta. Niente di tutto ciò, chi si è presa la briga di leggerlo si è trovato davanti a un "non documento", solo aspetti procedurali e riassunto di tutti gli strumenti di programmazione e pianificazione provinciali, ma non una sola riga che ci dica perché si vorrebbe completare la Valdastico e perché a sud di Rovereto.Possiamo comprendere la mancanza di un tracciato o un'analisi della fattibilità tecnica ed economica, ma qualcosa che assomigli vagamente ad uno studio sui flussi di traffico, attuali e previsti, che documenti la domanda di mobilità che ci sarà tra vent'anni (il minimo tempo richiesto per la realizzazione) , che ne comprovi la coerenza con gli indirizzi europei e nazionali in merito alla transizione ecologica, e magari già che ci siamo con il Piano Urbanistico Provinciale e con la tutela del territorio e dell'ambiente?Niente, non un solo dato, non una sola riga, solo la dichiarazione che fa parte del programma di Giunta.
In buon trentino mi verrebbe da pensare che l'unica ragione è che qualcuno abbia detto a Fugatti "gnanca bom" e Fugatti, che a riguardo è suscettibile, abbia dato ordine di procedere contro ogni ragionevole evidenza. Solo che le varianti urbanistiche non sono dichiarazioni politiche, sono indirizzi e salvaguardie, che lasciano il segno, se non altro perché impediscono soluzioni alternative.Allora non penso che Fugatti faccia sul serio, ma non è detto che non faccia danni e quindi ci vuole comunque la massima attenzione politica e la necessaria mobilitazione popolare se si vuole scongiurare una previsione insostenibile (e per nostra fortuna irrealizzabile).Fugatti dovrebbe spiegarci perché cambiare il PUP per una realizzazione stradale che nessun altro vuole, né realizzare, né permettere.
Mi spiego meglio:
1. Il comitato paritetico,(purtroppo avviato con la giunta Rossi) tra Stato, Veneto e Trentino, che deve perfezionare una intesa, non ha mai inserito lo sbocco a Sud (nonostante Fugatti lo chieda da più di un anno).
2. Lo sbocco a Sud è stato considerato, per cortesia nei confronti della Provincia di Trento, dal comitato che ha chiesto alla Serenissima di farne oggetto di uno studio di fattibilità. Gli esiti di questo studio, come è noto, sono disastrosi, nel senso che ne comprovano l'irrealizzabilità, ma Fugatti fa finta di niente.
3. La Regione Veneto non intende in alcun modo avvallare la soluzione a Sud e il Ministero quando deciderà di pronunciarsi non potrà discostarsi e se si assumerà la responsabilità politica non potrà che cassare la Valdastico in quanto manifestamente incoerente con gli indirizzi del Recovery Fund e della transizone verde.
4. Stante la sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la previsione del tratto veneto in assenza di una soluzione unitaria, è evidente che non ci sono più né i tempi né la convenienza per la Serenissima di completare la Valdastico essendo ormai svincolata la concessione, che andrà rinnovata e non più prorogata, tant'è che ne è stato chiesto lo stralcio. Quindi manca chi possa realizzare il completamento e non ci sono risorse né statali né regionali che possano sostituire quelle della società autostradale.
5. Fugatti vuole le 4 corsie della Valsugana, ma omette nel documento di ricordarlo, perché in palese contraddizione con la previsione della Valdastico, così come non dice che scaricare il traffico sulla Vallagarina non è sostenibile per non parlare della sicurezza idrogeologica che il PUP pone come valore non derogabile.
Possiamo per questo sentirci tranquilli? Certamente Fugatti ogni volta che rilancia la Valdastico, visto che si allontana da ogni soluzione vagamente fattibile, finisce per affossarla, ma lo spreco di risorse che comporta una variante al PUP, la mancanza di rispetto per il territorio interessato e per gli enti locali, il mancato investimento su una mobilità alternativa e coerente con le tendenze europee, non è una buona cosa per il Trentino che lancia un segnale opposto a quello che è il suo patrimonio ambientale, per cui mi auguro che chi si oppone alla sciagurata previsione di completamento della Valdastico si faccia sentire.
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