Dopo sindacati e ordini sanitari, anche la IV Commissione provinciale boccia la riforma sanitaria

Oggi la Quarta Commissione permanente ha espresso a larga maggioranza parere contrario alla proposta di delibera della Giunta sulla riorganizzazione dell’APSS. Il parere negativo si aggiunge a quello del Consiglio dei sanitari – e quindi degli ordini professionali -, della maggioranza delle organizzazioni sindacali e della Consulta provinciale per la salute.
Paola Demagri – PATT, Paolo Zanella – Futura, Luca Zeni – PD del Trentino, 25 agosto 2021

Le ragioni che hanno motivato il nostro voto contrario sono da individuarsi innanzitutto nel metodo, che ha visto il confronto con la Commissione e i vari soggetti interessati solo a ridosso dell’adozione della delibera, per un semplice passaggio formale. Poi la totale assenza di una valutazione del modello organizzativo sperimentale in atto e quindi la mancanza delle ragioni e degli obiettivi sottesi alla necessità di riorganizzare l’Azienda.

In un momento così cruciale, in cui anche la sanità nazionale vede investimenti e riforme all’orizzonte (si pensi ai fondi del PNRR, ai tavoli istituiti per ripensare a livello nazionale i modelli ospedalieri e territoriali e all’istituzione dell’infermiere di famiglia e comunità), si corre senza un reale confronto finalizzato a costruire un’organizzazione ragionata e funzionale ai bisogni di salute della popolazione trentina, perdendo un’occasione per un ripensamento largo e condiviso che parta dai limiti che l’attuale organizzazione ha mostrato.

Si vende fumo attraverso slogan come l’ “ospedale policentrico”, che altro non è che l’attuale organizzazione degli ospedali in rete spacciata elettoralisticamente come attenzione alla prossimità e ai territori. Si ripristinano i distretti nel numero di massimo tre, senza motivare le ragioni di questa scelta, che pare inappropriata rispetto alla conformazione orografica del Trentino. Queste critiche, assieme ad altre proposte hanno trovato spazio in un documento che abbiamo consegnato all’assessora Segnana, chiedendo di sospendere la delibera e riaprire il confronto (documento in allegato).L’assessora, senza tenere conto di tale richiesta, ha deciso di tirare dritto, in barba ai rappresentanti del Consiglio provinciale che hanno espresso 5 voti contrari e solo 1 favorevole. Un atto gravissimo e inaudito, irrispettoso del ruolo della Commissione, che ha il diritto e dovere di contribuire alla definizione di questioni tanto cruciali per la sanità trentina. La maggioranza leghista alla fine passa sopra il parere del legislativo, del Consiglio sanitario, della Consulta per la salute e dei sindacati: fortuna che dovevano governare attraverso l’ascolto e il confronto.

 

Paola Demagri – PATT, Paolo Zanella – Futura, Luca Zeni – PD del Trentino 

 

*

All’Assessore alla Salute, poitiche Sociali disabilità e famiglia Segnana Stefania. I Commissari sotto firmatari del presente documento ritenendo che la proposta di delibera della Giunta Provinciale presentata in data odierna alla 4 Commissione per espressione di parere, sia insufficiente a definire la cornice della riforma sanitaria trentina, propongono di inserire alcuni punti che possono compensare parzialmente la carenza di contenuti del documento.

Organizzazione territoriale
Si propone di dare visibilità e centralità alle cure primarie e assistenza territoriale.
In coerenza il Patto per la salute e la missione 6 “Salute” del PNRR, l’assistenza territoriale assume un ruolo centrale nella risposta ai bisogni sanitari e socio – sanitari dei cittadini. Il ripristino dei distretti, quali articolazioni territoriali, garantiscono l’omogeneità dell’assistenza nelle diverse aree della provincia. Per garantire il coordinamento della presa in carico dei problemi sanitari e socio sanitari derivanti dalla cronicità e dall’invecchiamento della popolazione è necessario potenziare l’investimento sul territorio, in un’ottica di prossimità e iniziativa. I modelli di assistenza devono essere basati su una forte inter-professionalità che valorizzi le competenze e l’autonomia di ciascuna professionalità e che tengano in considerazione con una visione di sistema dei servizi socio – sanitari disponibili sul territorio (es. RSA, strutture riabilitative,…), quali risorse per contribuire alla risposta di salute. Con priorità nelle zone montane o più periferiche è necessario avviare localmente forme di assistenza integrata tra MMG, PLS, Infermiere di famiglia e comunità e altri professionisti sanitari, al fine di fornire risposte globali e unitarie alle situazioni di bisogno secondo il criterio dell’integrazione degli interventi. Questo potrà essere realizzato anche attraverso un modello di dipendenza dal SSP del MMG e PLS.
La conformazione Distrettuale è necessario risponda agli obiettivi principali della nuova organizzazione : prossimità e diffusione dei Servizi. Sarà fondamentale il potenziamento dei distretti che non potranno essere meno di quattro sia per conformazione geografica del Trentino che per densità di popolazione.

 

*

Valorizzazione delle professioni sanitarie
I professionisti della salute sono il vero valore e la colonna portante del sistema sanitario. Al fine di realizzare e sostenere i modelli di “territorio policentrico” e “ospedale policentrico” e rispondere in modo equo, appropriato e diffuso ai bisogni di salute dei cittadini, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari garantisce la valorizzazione delle professioni sanitarie a tutti i livelli di responsabilità nelle aree clinico-assistenziale, formativa e organizzativa attraverso l’attribuzione di incarichi dirigenziali di struttura complessa coerenti al livello di responsabilità affidato e ampliando gli incarichi dirigenziali delle professioni sanitarie per le posizioni di coordinamento ad alta complessità (incarichi di alta professionalità, di struttura semplice, di struttura complessa).

 

*

Scuola di Medicina e Chirurgia
L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari promuove, in accordo con la Provincia Autonoma di Trento e in partnership con l’Università di Trento e di Verona il pieno coinvolgimento dei professionisti sanitari nello sviluppo dell’istituenda Scuola di Medicina e Chirurgia. È valorizzato all’interno del percorso di costituzione della Scuola di Medicina e Chirurgia a Trento l’attuale modello organizzativo interdisciplinare e integrato del Polo universitario per valorizzare l’expertise maturata nella formazione universitaria e non, delle professioni sanitarie e la complessità del sistema. Al fine di attuare gli obiettivi contenuti nell’accordo quadro si propongono accordi convenzionali per il reclutamento di personale accademico nell’area medica, infermieristica e delle altre professioni sanitarie.

 

*

Favorire la partecipazione dei cittadini e il coinvolgimento dei professionisti
L’organizzazione è composta da persone e l’innovazione è un processo difficile se non è accompagnato da una migliore circolarità dell’informazione e della comunicazione dei principi e delle motivazioni che sostengono le scelte tra i diversi attori coinvolti. Informare non basta, occorre assicurare momenti e strumenti di governance che rendono partecipi a pieno titolo i professionisti dell’APSS che concorrono alla realizzazione del servizio salute e ad accrescere la fiducia nel sistema. La partecipazione e l’ascolto di proposte dei professionisti a vari livelli accresce il senso di appartenenza al SSP e all’Azienda (APSS).

 

*

Sospensione della proposta di Delibera
Gli articoli 21 e 56 della lp 16/2010 fanno chiaro riferimento alle modalità di approccio al riassetto organizzativo dell’ APSS indicandone il metodo : l’analisi della sperimentazione precedente e il coinvolgimento dei competenti tavoli istituzionali ( Commissione del Consiglio Provinciale, Consiglio sanitario provinciale, OOSS..) .
Poiché il metodo è stato completamente disatteso si chiede di sospendere la proposta di Delibera in oggetto e rimodulare l’iter attraverso una tempistica adeguata che consenta di adottare un metodo trasparente , partecipativo e di condivisone degli intenti.

 

*

Commissari 4° Commissione Competente  Politiche sociali, sanità, sport, attività ricreative, edilizia abitativa del Consiglio Provinciale

Cia Claudio

Demagri Paola

Rossato Katia

Ambrosi Alessia

Zanella Paolo

Zeni Luca