I consiglieri del Partito Democratico del Trentino sono convinti che ci sia ancora tempo per bloccare l’articolo 30 del Ddl 110 (assestamento bilancio 2021-2023) che darebbe il via libera alla legge Tonina con cui si metterebbero a gara le concessioni per le piccole e medie derivazioni nell’utilizzazione dell’energia idroelettrica.Trento, 29 luglio 2021
Lo hanno dichiarato nel corso della conferenza stampa indetta dalle minoranze dopo la pausa pranzo della discussione in aula sulla legge di assestamento (Ddl 110).
Obiettivo comune di tutte le opposizioni: fermare l’approvazione dell’articolo 30 del Ddl 110 , prorogare le concessioni fino al 2024 e intanto negoziare con lo Stato e con l’Europa per giungere ad altre forme normative su una delle risorse più preziose del Trentino.
“La posizione PD è sempre la stessa – ha detto la capogruppo Sara Ferrari- noi ve lo avevamo detto adesso ve lo dicono anche i sindaci. Fermatevi!”.
“Avevamo iniziato con gli Stati generali della montagna e ora finiremo sugli strali della montagna”. Così il consigliere Alessandro Olivi che ha presentato nell’Odg n.21 la proposta di sospensione della normativa sul rinnovo delle concessioni idroelettriche in attesa di una normativa nazionale di riferimento. “Oggi ho visto in aula imbarazzo, sguardi poco convinti di chi risponde più a ordini di scuderia, che a proprie convinzioni. Scrivere la parola “gara” in una legge oggi vuol dire non uscirne più, non poter tornare indietro, invece ora vanno negoziati per i nostri comuni standard qualitativi a cui sottoporre il rinnovo delle concessioni per il futuro. Spero ci sia ancora il tempo. Non firmerò mai l’emendamento di Tonina con cui scrive 2029 al posto di 2027 perché è sempre la parola gara che conta. Troviamo una legge in cui non siano solo i soldi che decidono”.
La posizione del Partito Democratico è stata poi scandita anche dal consigliere Alessio Manica che da tempo segue con attenzione la questione del “pasticcio dell’idroelettrico”. “La situazione in cui ci troviamo è emblematica della superficialità e dell’arroganza, figlie dell’atteggiamento di chi dice “io ci provo, poi si vedrà”. Anche i comuni si sono resi conto che non conta guadagnare qualche anno, perché se va in porto questa norma il Trentino sarà il primo in Europa ad aprire al privato la gestione della risorsa acqua, per la quale, invece, la partita andava giocata su un altro campo con altri modelli di costruzione di società pubbliche che la gestiscono. Se la maggioranza approverà l’articolo 30 il Trentino sarà il primo territorio a mettere a gara una delle sue risorse più importanti. Se la giunta va avanti con l’idea della gara questo territorio perderà il patrimonio su cui ha costruito gran parte della sua sostenibilità”.
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