Il progetto del Corridoio del Brennero costituisce certamente una delle partite più importanti, strategiche, ma anche complesse, che il Trentino dovrà affrontare nei prossimi anni. Il Recovery Fund e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ne hanno inoltre accelerato in maniera sostanziale il processo.
Alessio Manica, 2 luglio 2021
È di ieri infatti la conferma arrivata per voce dell'Amministratrice delegata di RFI, Vera Fiorani, che ha indicato nel 2026 l’orizzonte per il completamento della circonvallazione ferroviaria di Trento. Si tratta di una notizia importante e di una sfida che il nostro sistema territoriale ha il dovere di vincere.
Il Corridoio del Brennero non si limita però solo ale circonvallazioni di Trento e di Rovereto, e quello che oggi ancora manca è una strategia di insieme ed un disegno progettuale definito che va dal confine con il Veneto fino al confine con l'Alto Adige. Le scelte che verranno fatte per la città di Trento andranno inevitabilmente ad influenzare anche le possibili soluzioni progettuali disponibili a nord e a sud del capoluogo ed è quindi urgente che la Provincia si faccia carico di una pianificazione di tutto il tratto trentino del Corridoio.
Lo stato della progettazione dei lotti di completamento nord e sud è ad oggi praticamente inesistente e l’Osservatorio per il Corridoio non viene convocato ormai da molti mesi, nonostante le sollecitazioni dei Comuni lungo l’asta dell’Adige. Il rischio che si corre è quello di dover subire ad un certo punto scelte progettuali obbligate ed estremamente dannose.
La responsabilità di definire un quadro di insieme per il tratto trentino del Corridoio del Brennero spetta alla Provincia, ed è per questo che oggi ho depositato un'interrogazione per chiedere alla Giunta in che modo e in che tempi intende farsi carico di questo processo.