Lo diremo fino allo sfinimento: BASTA alla violenza sulle donne! Anche in Trentino il terribile fenomeno della violenza di genere e del femminicidio per mano di partner o ex non si arresta.
Trento, 25 giugno 2021
All’ultimo drammatico episodio della donna che ha subito violenze dal marito per 15 anni (oggi sulle pagine della cronaca) si aggiungono le otto misure cautelari restrittive della libertà personale, fatte a carico di altrettanti soggetti, autori di reati in materia di codice rosso (maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale e lesioni) dall’inizio dell’anno che la Polizia di Stato ha rese note.
Nel 2019 (dunque pre COVID che sicuramente peggiorato la situazione) sono state raccolte 676 schede complessive (429 denunce e 247 procedimenti di ammonimento) per un totale di 793 reati segnalati, evidenziando una sostanziale stabilità del dato rispetto al 2018 (696 schede e 834 reati). In media si sono registrati 3,7 denunce e procedimenti di ammonimento ogni 1.000 donne tra i 16 e i 64 anni residenti in Trentino. Considerandone la frequenza, gli episodi sono stati 51,3 al mese pari a 1,7 ogni giorno, in linea con quanto registrato nel 2018 (51 denunce e procedimenti di ammonimento al mese). Questi fatti costituiscono solo quello che è tragicamente emerso alla ribalta della cronaca e ci dicono che l’attenzione va tenuta alta e non dobbiamo “abituarci” a questo come a un dato con cui si convive.
La violenza non è un destino, siamo chiamati tutti, cittadini e cittadine, istituzioni, scuole, associazioni, a fare rete e a “non arrenderci”, ad impegnarci in prima persona e con misure di ogni genere per contrastare questo drammatico fenomeno. Che è trasversale nella società, senza distinzioni di razza, religione, età, classi sociali e istruzione. Certamente si tratta di violenza domestica, cioè che si esprime dentro le relazioni affettive uomo-donna. Dobbiamo imparare a costruire relazioni più corrette e rispettose.
Il contrasto alla violenza sulle donne non può conoscere pause: si deve lavorare senza indugi per oggi e per un futuro più giusto e non solo il 25 novembre e l’8 marzo.