L'assunto da cui parte il dispositivo è che la società “Autostrada del Brennero SpA”, sia di fatto una società a controllo pubblico (governata attraverso un patto di sindacato dai soci pubblici del Trentino-Alto Adige che hanno il 57,4% delle quote azionarie).
Trento, 24 giugno 2021
In quanto tale – sostiene Tonini - Autobrennero Spa dovrebbe essere sottoposta ai vincoli previsti dalla legge per tale fattispecie, compreso il decreto legislativo “Madia” n.175 del 2016, come modificato dal decreto legislativo n. 100 del 2017, che prescrive, tra l’altro, precisi limiti alla consistenza numerica degli organi di amministrazione e alle retribuzioni di amministratori e dirigenti.
Nell’aprile scorso Tonini si era già rivolto con un’analoga interrogazione alla Giunta regionale, ma aspetta ancora una risposta. Nell’attesa il consigliere Dem si rivolge pertanto oggi alla Giunta provinciale di Trento, per sapere quali iniziative intenda assumere per il recepimento della normativa nazionale. Tanto più – si afferma nel dispositivo- che dopo cinque anni dall’entrata in vigore dei decreti, il ritardo è stato oggetto di attenzione critica da parte della sezione regionale della Corte dei Conti.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
Interrogazione n.
(a risposta immediata)
Applicazione alla società Autostrada del Brennero della normativa vigente,
in materia di contenimento dei costi e dei compensi degli amministratori
Sulla base della legislazione vigente, la società “Autostrada del Brennero SpA”, governata attraverso un patto di sindacato dai soci pubblici del Trentino-Alto Adige, che insieme detengono il 57,4 per cento delle quote azionarie, risulta essere una società a controllo pubblico, come tale sottoposta ai vincoli previsti dalla legge per tale fattispecie, compreso il decreto legislativo “Madia” n.175 del 2016, come modificato dal decreto legislativo n. 100 del 2017, che prescrive, tra l’altro, precisi limiti alla consistenza numerica degli organi di amministrazione e alle retribuzioni di amministratori e dirigenti. A distanza di cinque anni dall’entrata in vigore dei decreti, non risulta che la società si sia adeguata a quanto da essi disposto: un ritardo che è stato oggetto di attenzione critica da parte della sezione regionale della Corte dei Conti. Si interroga la giunta provinciale per sapere quali iniziative intenda assumere per dare attuazione a quanto stabilito dal decreto legislativo n. 175 del 2016 in materia di limiti alla consistenza numerica degli organi e di tetti ai compensi per gli amministratori e i dirigenti.
Cons.re Giorgio Tonini