Visto il perdurare di una situazione di incertezza sanitaria da settimane istituti scolastici, dirigenti, consigli di istituto, consulte dei genitori, insegnanti, chiedono alla Giunta provinciale un’attenzione particolare nell’organizzazione delle classi per il prossimo anno scolastico.
Trento, 8 giugno 2021
L’unica risposta finora pervenuta era stata una circolare del Dipartimento che non chiariva affatto le intenzioni, ma solo il ripristino dei gruppi classe pre Covid.
Genitori e studenti sono quindi scesi in piazza, hanno scritto petizioni e lettere per chiedere di mantenere le classi di quest’anno, in gruppi meno numerosi di alunni, per consentire ai giovani di recuperare le difficoltà riscontrate quest’anno.
Per questo ho interrogato l’assessore Bisesti che oggi ha risposto confermando che il numero delle classi tornerà alla situazione pre pandemia, perché il numero dei gruppi classe più numerosi (quelli tra 23 e 25 alunni) sono “solo” 344, definiti un numero residuale.
Fermo restando che non si possono considerare “residuali” gruppi di bambini e ragazzi che si troveranno a vivere il prossimo anno in numeri non adeguati a un facile lavoro di recupero, a maggior ragione mantenere il loro sdoppiamento come è attualmente, non creerebbe un grosso problema di sostenibilità finanziaria per la Provincia. L’incertezza della pandemia in un territorio che oggi risulta ultimo in Italia per copertura vaccinale, con proiezioni che dicono che verrà raggiunta l’immunità di gregge solo in ottobre, quindi ad anno scolastico iniziato, farebbero propendere per maggior cautela nel ripristinare la situazione pre pandemia.
Oggi in Consiglio provinciale ho chiesto con un’interrogazione all’assessore all’istruzione come intenda rispondere alle richieste. A Bisesti, che ha assicurato l’attenzione del Dipartimento per “casistiche complesse” particolari, ho chiesto di rendere chiari i criteri con i quali eventualmente verranno considerate le situazioni speciali, perché senza criteri oggettivi trasparenti e conosciuti si rischia che ci siano “dirigenti con il cappello in mano” a chiedere alla Giunta una soluzione personalizzata, gruppi di genitori considerati più o meno potenti, amministrazioni comunali più o meno sensibili.
Certamente non si vogliono scuole di serie A e di serie B sul nostro territorio, ma risposte adeguate ai bisogni dei nostri studenti in qualsiasi parte del Trentino si trovino.
IL TESTO DELL'INTERRGAZIONE
Interrogazione a risposta orale n. 2728
Da settimane vari Istituti scolastici trentini - Dirigenti, Consigli dell’Istituzione, Consulte dei Genitori, Inse-gnanti - dato il perdurare del COVID-19 chiedono attenzione alla Giunta in merito all’organizzazione delleclassi per l’a.s. 2021/2022 e in particolare, anche per ragioni di continuità didattica ed aspetti educativi e re-lazionali, di autorizzare anche per il prossimo a.s. le classi attivate nell’a.s. 2020/2021.
Tale richiesta risponde anche ad un’esigenza di precauzione, perché non è pensabile che a settembre il COVID-19 svanisca e latutela dei più giovani, oltre alla garanzia della continuità didattica, è una priorità. Inoltre si tutelerebbero an-che i molti investimenti fatti lo scorso anno dai Comuni per adeguare le strutture scolastiche. Per ora la Giun-ta ha risposto in maniera vaga ed indirettamente, alimentando in tal modo incertezze e preoccupazioni, anchein virtù del pochissimo tempo che manca all’inizio del nuovo a.s. Con nota di data 24/05/2021 la Dirigente del Servizio istruzione - Ufficio programmazione e organizzazione ha scritto che “le situazioni presenti nellesingole istituzioni scolastiche sono state e saranno valutate” e che “eventuali specifiche necessità saranno co-munque valutate via via anche in considerazione dell'evolversi della situazione epidemiologica, adottando lestrategie più adeguate”.
Si chiede pertanto cosa intenda la Giunta per “eventuali specifiche necessità”, qualicondizioni determinano una “necessità specifica”, quali criteri intende adottare per garantire uguaglianza ditrattamento agli istituti e agli studenti e, in definitiva, se intende o no mantenere per l’a.s. 2021/2022 le classidell’a.s.2020/2021.
Sara Ferrari
IL TESTO DELLA RISPOSTA DI BISESTI
Sara Ferrari (Pd): si manterrà la stessa composizione delle classi nel 2021-22?
La risposta. L’assessore Bisesti ha risposto che a fronte dell’attuale quadro sanitario la situazione degli istituti scolastici consente la partenza dell’anno sulla base dei criteri adottati con la delibera della Giunta del febbraio 2021, tenendo in mente l’obiettivo, che è quello di consentire la scuola in presenza il più possibile. Le classi di scuola primaria sono 1400 di cui solo 134 hanno un numero tra 23 e 25 alunni per classe, 550 classi hanno più di 15 alunni e 260 tra i 16 e i 18 alunni. Nella scuola secondaria di primo grado su 778 classi, la metà ha un numero di alunni tra 21 e 23, mentre 60 (le classi terminali) registrano tra i 23 e i 25 studenti. Nella scuola secondaria di secondo grado su 1048 classi solo 150 hanno un numero di ragazzi tra 23 e 25, mentre 153 hanno tra 21 e 22 studenti; le altre classi non superano i 20 studenti per classe. Questi numeri tracciano il quadro completo della situazione, ha aggiunto Bisesti, riportando il dato reale e fugando i dubbi innescati dalle strumentalizzazioni sul tema. La presenza di classi con un numero di studenti tra 23 e 25 alunni è residuale, dunque.
La replica. Il quadro sanitario positivo è innegabile, anche se siamo ultimi in Italia per numeri di vaccinazioni. Tuttavia, ha aggiunto, noi ci dobbiamo occupare, per equità anche di quel numero definito dall’assessore “residuale” di classi tra 23 e 25 ragazzi.