TRENTO Sul Not, il nuovo ospedale del capoluogo, per Luca Zeni c’è un serio problema di trasparenza sul progetto della Guerrato, l’azienda di Rovigo che si è aggiudicata l’appalto, strategico per il Trentino.
"Corriere del Trentino", 23 maggio 2021
«Ho fatto richiesta già da diverso tempo, ma sono ancora in attesa di vederlo» spiega il consigliere provinciale del Pd, già assessore alla Sanità nella giunta di Ugo Rossi e attuale «assessore ombra» nell’opposizione di centrosinistra. «Ora — riprende Zeni — la travagliata questione giudiziaria, di cui tutti attendevamo il termine, è conclusa e, dunque, mi auguro ci sarà modo di discutere del progetto non solo in consiglio e nelle commissioni, ma soprattutto con il mondo sanitario». Il 21 maggio, infatti, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha dichiarato improcedibili «per sopravvenuta carenza di interesse» il ricorso della Guerrato e quello incidentale della parmense Pizzarotti, ossia le due imprese che dal 2011 si sono contese l’aggiudicazione dei lavori a suon di battaglie legali.
Dieci anni che hanno fatto emergere più di una preoccupazione sul possibile «invecchiamento» delle soluzioni progettuali su cui, a partire dalla primavera 2022, dovrebbero iniziare a correre i cantieri. «Non penso a una obsolescenza del progetto — riprende Zeni — semmai alla necessità di alcuni aggiornamenti. Anzitutto, va capito se la struttura disporrà di spazi adeguati per integrarsi con le esigenze di formazione della facoltà di medicina, la più importante novità degli ultimi anni per il settore a livello locale».
Non impatterebbero per Zeni, invece, particolarmente gli esiti dell’emergenza Covid-19 e l’annunciata riforma del sistema sanitario provinciale. «La prima — sostiene l’esponente Pd — richiede una maggiore flessibilità nell’organizzazione non, per esempio, un sovradimensionamento delle Terapie intensive. L’ipotizzata riforma, invece, non mi pare esistere nei fatti, limitandosi a una serie di slogan dell’attuale maggioranza che non intaccano in alcun modo la centralità del futuro ospedale». Maggioranza che Zeni accusa di reticenza sulla vicenda Not e sul progetto che, peraltro, non sarebbe ancora stato esaminato dalla commissione Via per la valutazione d’impatto ambientale. «Ora — rilancia — è il momento di scoprire le carte, venute meno le esigenze di prudenza dovute alla lunga vicenda giudiziaria». Un’urgenza rilanciata anche dalle inchieste del mensile Questotrentino.