Regole condivise per migliorare insieme alle parti sociali la qualità del lavoro e l’efficienza del sistema produttivo locale

E’ stato depositato oggi un disegno di legge a prima firma del consigliere provinciale Alessandro Olivi e sottoscritto da tutti i componenti del Gruppo del PD del Trentino con il quale si vuole promuovere la rappresentanza e la contrattazione collettiva per fare del Trentino un modello virtuoso nella gestione delle relazioni industriali.
Trento, 20 maggio 2021

Il Trentino rappresenta un’esperienza di esercizio concreto di autonomia sul terreno delle istituzioni del lavoro che in passato ha saputo produrre innovazione e adesso è venuto il momento di compiere un passo avanti per rinnovare il ruolo dell’autonomia come mezzo per garantire crescita economica e coesione sociale.

Dopo l’esperienza della pandemia è ancora più forte la necessità di investire nel dialogo tra istituzioni e corpi intermedi per lasciare meno sole le imprese e i lavoratori.

Seppure ad oggi caso isolato la vicenda Sicor di Rovereto rappresenta un insidioso precedente di regressione e di gestione arcaica delle relazioni industriali.

Al divide ed impera la Provincia deve rispondere con il coniuge et conveni, ossia “unisci e scegli insieme”.

Nel rispetto delle competenze statali il Disegno di legge rafforza il ruolo della rappresentanza, condivide regole per la sua certificazione e valorizza gli strumenti negoziali a disposizione delle forze sociali.

In un sistema che vuole crescere in modo inclusivo il Disegno di legge individua la contrattazione collettiva, territoriale ed integrativa come requisito necessario da parte degli operatori economici operanti sul territorio e che contraggono con la pubblica amministrazione per avere accesso agli incentivi e alle agevolazioni anche fiscali previsti a livello provinciale e nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

E’ una proposta aperta e rivolta principalmente alle categorie economiche e alle rappresentanze del lavoratori insieme alle quali la Provincia deve ambire a realizzare un Trentino più giusto e più competitivo.

Il Disegno di legge si articola nelle seguenti proposte:

▪︎ sostegno provinciale alla definizione di accordi collettivi tesi a regolare la rappresentanza dei datori di lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici a livello territoriale e aziendale e le forme di partecipazione;

▪︎ incentivazione alla stipula di un accordo quadro territoriale finalizzato alla misurazione e alla certificazione della rappresentanza per i settori non coperti dagli accordi nazionali;

▪︎ sostegno provinciale ai Comitati dei Garanti operanti secondo la disciplina degli accordi e delle convenzioni tra Inps e Ispettorati Territoriali del Lavoro;

▪︎ costituzione di un Comitato dei Garanti intersettoriale a cui affidare funzioni di raccolta, condivisione e monitoraggio dei dati relativi alla certificazione della rappresentanza sulla base di uno specifico accordo quadro territoriale;

▪︎ introduzione della "clausola sociale "territoriale in base alle quale gli operatori economici che svolgono attività nel territorio provinciale debbono rispettare gli obblighi derivanti dai contratti collettivi come condizione necessaria per accedere ai benefici provinciali e a tutti quelli previsti nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;

▪︎ obbligo di applicazione dei contratti collettivi il cui ambito sia strettamente connesso con l'attività svolta dall’impresa oggetto della concessione o dell'accordo;

▪︎ istituzione in collaborazione con l’Università di Trento la costituzione di una Scuola paritetica permanente di formazione e specializzazione dedicata alle relazioni industriali collocata presso la sede di Manifattura Domani a Rovereto.

Valorizzare la rappresentanza e la partecipazione significa credere nei beni comuni dell’impresa e del lavoro. Il Trentino può ancora una volta essere apripista di un processo di innovazione legislativa che fissa le regole condivise per contrarre con la pubblica amministrazione e per orientare le politiche pubbliche di incentivazione alla qualità del lavoro.“ - conclude Olivi - “ E’ una proposta su cui auspico una convergenza ampia non solo delle parti sociali ma anche dell’attuale maggioranza”.