Sull’”ardito” riconoscimento dei carri raccolta come strumento contemplato nella concessione di contributi straordinari a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino (Delibera di giunta 738/2020) chiede lumi il consigliere Alessio Manica del Gruppo Pd del Trentino con un’interrogazione depositata oggi.
Trento, 21 aprile 2021
Gli aiuti previsti dalla Provincia erano rivolti, nell’ambito del settore dell’agricoltura, a progetti di riorganizzazione aziendale per la sicurezza sul luogo di lavoro per il contenimento della diffusione del Covid-19, progetti di digitalizzazione, di riconversione produttiva e avvio di nuova imprenditorialità, anche per la produzione dei prodotti necessari per rispondere alla pandemia e di antivirali pertinenti e di investimenti per infrastrutture di prova.
Il Consigliere Manica nella sua interrogazione ricostruisce l’iter di questa vicenda, a cominciare dalla delibera 738/2020, passando poi alle delibere 1073 e 1792 del 2020 con cui sono stati prorogati i termini per la presentazione delle domande di contributo – con la seconda per soli 10 giorni - fino alla delibera 2286/2020, con cui la Giunta, in assenza dei pareri tecnici dei servizi provinciali competenti, fornisce un’interpretazione della norma riconoscendo i carri raccolta come strumenti “che possono garantire una miglior organizzazione delle operazioni di campagna nell’ambito dell’azienda e, in particolare, assicurare più elevati livelli di sicurezza sul luogo di lavoro, un maggiore distanziamento tra gli addetti e concorrere al contenimento della diffusione del Covid-19.”
Sulla scorta di tutto ciò il consigliere Manica evidenzia nella sequenza degli atti amministrativi un “percorso curioso”, poco trasparente e poco pubblicizzato, che solleva più di una perplessità, anche sulla ammissione ex post di incentivi riferiti a domande già depositate, come pure l’eccezionale riapertura dei termini per soli 10 giorni, nei quali si concentrano però il maggior numero di richieste di contributo per l’acquisto di carri raccolta, per altro fortemente localizzate in un’area molto ristretta della Val di Non. Un iter che a causa della sua scarsa trasparenza ha di certo avvantaggiato pochi agricoltori ma penalizzato la stragrande maggioranza delle Aziende agricole trentine.
Pertanto Manica con questa interrogazione chiede alla Giunta di sapere se sono stati forniti – seppur ex post - i pareri di regolarità tecnica alla delibera della Giunta provinciale 2286/2020, il numero di domande di contributo per carri raccolta che sono pervenute, quante sono pervenute nei 10 giorni di riapertura straordinaria dei termini e quante di queste sono state accolte. Il Consigliere Manica ha inoltre depositato oggi una richiesta di accesso agli atti, chiedendo al Servizio Agricoltura della Provincia copia dei pareri tecnici sulla delibera interpretativa e delle domande di contributo pervenute.
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Trento, 20 aprile 2021
Interrogazione a risposta scritta n.
Contributi a fondo perduto per l’acquisto di carri raccolta
Lo scorso 29/05/2020 la Giunta provinciale approvava la delibera n. 738/2020, avente ad oggetto l’approvazione dei criteri per la concessione dei contributi straordinari, per il settore dell'agricoltura, previsti dall'art. 4 della legge provinciale 13 maggio 2020, n. 3, a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino.
Nella delibera di legge che, in risposta a alla situazione emergenziale determinata dal COVID-19, “la Provincia ha introdotto varie misure a favore degli operatori economici, volte a contenere gli effetti negativi causati dall’emergenza sanitaria Covid-19 e per la promozione della ripresa economica del Trentino. In particolare con la legge provinciale 23 marzo 2020, n. 3 è stata introdotta una serie di misure urgenti di sostegno economico.”
Nello specifico, l’articolo 4 della succitata legge provinciale, prevede un contributo straordinario, anche nell’ambito del settore agricolo, “a favore di progetti di riorganizzazione aziendale finalizzati all'implementazione delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro idonee a garantire il contenimento della diffusione del Covid-19 e progetti di digitalizzazione, volti in particolare alla creazione di nuove piattaforme digitali per lo sviluppo del commercio on line, alla fornitura di servizi in remoto, nonché alla riconversione digitale, compresi gli interventi necessari alla promozione del lavoro agile, di sviluppo di servizi per la fornitura di beni a domicilio, di ricerca e di sviluppo anche in materia di COVID-19, di riconversione produttiva e avvio di nuova imprenditorialità, in particolare valutando la sostenibilità di lungo periodo della nuova attività, anche per la produzione dei prodotti necessari per rispondere alla pandemia e di antivirali pertinenti e di investimenti per infrastrutture di prova.”
La delibera 738/2020 definisce quindi poi i criteri e le modalità per la concessione dei contributi, che per l’esercizio finanziario 2020 ammontavano ad una disponibilità di risorse di euro 3.000.000,00, nonché i termini per la presentazione delle domande. Si legge: “I contributi saranno concessi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e nei limiti delle risorse disponibili sul capitolo 500557 dell’esercizio finanziario 2020. La concessione dei contributi dovrà essere effettuata entro il 31 dicembre 2020, data stabilita dal sopra citato “Quadro Temporaneo”.”
Assieme alla delibera è stato approvato anche l’allegato a, avente ad oggetto i criteri e modalità per la concessione di contributi straordinari a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino. Nell’allegato A si ribadisce che “gli aiuti di cui ai presenti criteri sono rivolti, nell’ambito del settore dell’agricoltura, a progetti di riorganizzazione aziendale finalizzati all'implementazione delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro idonee a garantire il contenimento della diffusione del Covid-19 e progetti di digitalizzazione, volti in particolare alla creazione di nuove piattaforme digitali per lo sviluppo del commercio on line, alla fornitura di servizi in remoto, nonché alla riconversione digitale, compresi gli interventi necessari alla promozione del lavoro agile, di sviluppo di servizi per la fornitura di beni a domicilio, di ricerca e di sviluppo anche in materia di Covid-19, di riconversione produttiva e avvio di nuova imprenditorialità, in particolare valutando la sostenibilità di lungo periodo della nuova attività, anche per la produzione dei prodotti necessari per rispondere alla pandemia e di antivirali pertinenti e di investimenti per infrastrutture di prova.” Si stabilisce inoltre che possono beneficiare dei contributi le “imprese agricole singole e società costituite per la conduzione di imprese agricole, che siano in possesso di partita iva agricola, attive anche nel settore della pesca e dell’acquacoltura nonché le imprese che svolgono attività agrituristica”, che la spesa massima ammissibile a finanziamento è di euro 20.000,00 Iva esclusa, mentre la spesa minima ammissibile a finanziamento è di euro 5.000,00 iva esclusa, e che i contributi saranno concessi sotto forma di contributo a fondo perduto, nella misura del 60% calcolato sulla spesa ammissibile a finanziamento. Si stabilisce poi, tra le altre cose, che la presentazione delle domande è possibile a partire dall'11 giugno e fino al 31 luglio 2020.
In data 24/07/2020, la Giunta provinciale ha adottato la delibera 1073/2020, con la quale sono stati prorogati fino al 30 settembre 2020 i termini per la presentazione delle domande di cui alla sopra citata deliberazione n. 738/2020.
Successivamente, in data 06/11/2020, la Giunta provinciale ha adottato una nuova delibera, la 1792/2020, avente ad oggetto la riapertura dei termini per la presentazione delle domande per la concessione dei contributi straordinari, approvati con deliberazione n. 738 del 29 maggio 2020 per il settore dell'agricoltura, a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino. In questa si legge che “considerata la proroga dello stato di emergenza legato alla pandemia Covid-19, e la difficoltà per i settori economici di continuare le proprie attività, la Giunta provinciale, viste anche le risorse tuttora disponibili sul capitolo 500557 dell’esercizio finanziario 2020, ritiene necessario sostenere le aziende agricole aiutandole ad affrontare la situazione di crisi che si sta prolungando”, e approva di conseguenza la riapertura del termine per la presentazione delle domande, secondo le modalità, i criteri e i costi ammissibili disposti dalla sopra citata deliberazione n. 738 del 29 maggio 2020 a partire dal giorno successivo all'adozione della delibera – cioè il 07/11/2020 - e fino al 16/11/2020.
Da ultimo, in data 22/12/2020, la Giunta provinciale ha approvato una nuova delibera, la 2286/2020, avente ad oggetto “precisazioni rispetto ai criteri” definiti con la deliberazione della Giunta provinciale n. 738 del 29 maggio 2020. Nella delibera 2286/2020 si legge che “in fase di esame delle domande pervenute, il Servizio Agricoltura ha rilevato come una parte importante di queste fosse riferibili all’acquisto di carri raccolta. In considerazione di questo e della difficoltà di operare una valutazione istruttoria oggettiva rispetto alle argomentazioni fornite dalle aziende nelle relazioni accompagnatorie alle istanze a giustificazione dell’acquisto in relazione alle necessità conseguenti all’emergenza Covid-19, si rende necessario fornire un indirizzo che escluda la possibilità di interpretazioni soggettive e assicuri un trattamento equo nei confronti di tutti i soggetti richiedenti.” E che alla luce di queste motivazioni, “tenuto conto anche che la fase emergenziale è ancora in atto, si propone, in coerenza con gli obiettivi che si intendevano perseguire con l’articolo 4 della L.P. 3/2020 - fornire un aiuto straordinario per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema agricolo trentino –, e fermo restando quanto già stabilito dalle succitate deliberazioni, di considerare l’acquisto, il noleggio e l’affitto di carri raccolta e di pedane semoventi come misure che possono garantire una miglior organizzazione delle operazioni di campagna nell’ambito dell’azienda e, in particolare, assicurare più elevati livelli di sicurezza sul luogo di lavoro, un maggiore distanziamento tra gli addetti e concorrere al contenimento della diffusione del Covid-19.”
La delibera si conclude sottolineando che “alla luce della particolare situazione di emergenza e dei tempi stretti per la chiusura dei procedimenti cui si tratta, si prescinde dall’acquisizione preventiva dei pareri di staff di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 6/2016 demandando tale esame ad avvenuta approvazione del presente provvedimento.”
Basta questa puntuale disamina della sequenza degli atti amministrativi per evidenziare un percorso curioso e che solleva più di una perplessità, a partire dall’ardito riconoscimento dei carri raccolta come strumento atto a ridurre la diffusione del Covid-19, ma anche sulla natura ex post dello stesso in quanto assunto a domande già depositate, come pure sulla curiosa riapertura dei termini per soli 9 giorni;
Tutto ciò premesso,
si interroga la Giunta provinciale per sapere
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica