Il piano vaccinale provinciale prevede che in provincia di Trento, diversamente dal resto d'Italia, i conviventi e le persone che si prendono cura delle persone estremamente vulnerabili non vengano vaccinate contemporaneamente ai “soggetti deboli” ma debbano aspettare maggio o giugno.
Trento, 14 aprile 2021
Si tratta di una strana differenziazione con il resto d'Italia che può avere conseguenze sull'effetto delle vaccinazioni nella nostra provincia e in merito alla quale il consigliere Luca Zeni ha chiesto spiegazioni alla Giunta provinciale.
LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:
Interrogazione n.
Priorità vaccinale per le persone estremamente fragili e disabili gravi:
perché criteri diversi rispetto alle disposizioni nazionali?
In attuazione del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, adottato con Decreto Ministeriale del 2 gennaio 2021, sono state definite le priorità per la somministrazione dei vaccini tenendo conto delle raccomandazioni internazionale ed europee. Il 10 marzo 2021 sono state per questo pubblicate sulla Gazzetta ufficiale le “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione” che individua le categorie prioritarie della prima fase della campagna vaccinale e le successive categorie di popolazione da vaccinare a seguito dell’aumento delle dosi di vaccini disponibili.
L’ordine di priorità delle categorie da vaccinare indicato nelle Raccomandazioni prevede al primo posto le persone con elevata fragilità, persone estremamente vulnerabili o con disabilità grave. Il documento ministeriale riporta due tabelle in proposito, una per individuare le persone estremamente vulnerabili e l’altra i portatori di disabilità gravi.
Le persone estremamente vulnerabili sono persone che hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, la tabella ministeriale elenca le patologie o i trattamenti sanitari che pongono queste persone nella condizioni di maggior rischio.
All’interno di questa categoria di persone la tabella ministeriale ne individua alcune, i pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive, le persone affette da malattie autoimmuni o immunodeficienze primitive, i pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielo soppressivi o a meno di sei mesi dalla soppressione delle cure e tutte le persone trapiantate o in attesa di trapianto di organo solido e di cellule staminali empoietiche, per le quali si raccomanda la vaccinazione anche dei conviventi e, nel caso di minori estremamente vulnerabili che non possono essere vaccinati per mancanza di vaccini indicati per la loro età, la vaccinazione è raccomandata per i relativi genitori/tutori/affidatari.
Per quanto riguarda le persone con disabilità gravi, la tabella ministeriale rinvia alla legge 194/92 per la loro individuazione eraccomanda di vaccinare i familiari conviventi e “caregiver”che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto.
Anche l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha predisposto e pubblicato il 23 marzo una tabella per individuare le persone estremamente vulnerabili che, oltre ad avere una diversa sequenza di priorità delle patologie che causano vulnerabilità, riporta un’altra differenza sostanziale rispetto alla tabella nazionale: rinvia la vaccinazione dei conviventi e delle persone che si prendono cura dei soggetti estremamente fragili o con disabilità gravi ai mesi di maggio-giugno 2021.
Il disposto provinciale, oltre a creare disparità di trattamento rispetto ai residenti in altre regioni, non pare garantire le condizioni di sicurezza per le persone estremamente fragili e per i disabili gravi che rimangono esposti, seppure per qualche mese, a rischio di contagio tramesso dai conviventi o dalle persone che si prendono cura di loro.
Altro aspetto di differenziazione delle prestazioni offerte dal servizio sanitario provinciale rispetto a quello di altre regioni riguarda la vaccinazione delle persone estremamente fragili in cura fuori provincia. Chi è in cura in un'altra regione non viene contattato dalla struttura di riferimento in Trentino. Pare che non succeda così in altre regioni dove chi ha un codice esenzione e riceve inoltre dall'azienda un farmaco biologico viene comunque preso in considerazione dall'Azienda sanitaria di residenza.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente
per sapere sulla base di quali considerazione tecnico-scientifiche si rinvia in Provincia di Trento la vaccinazione dei conviventi e delle persone che si prendono cura delle persone estremamente fragili e dei disabili gravi ai mesi di maggio-giugno invece di adottare lo stesso criterio adottato a livello nazionale che ne prevede la vaccinazione contemporanea;
per quale motivo l’Azienda provinciale per i servizi sanitari non contatta anche le persone estremamente fragili residenti in Trentino in cura presso altre Aziende sanitarie causando così per loro un percorso vaccinale più complesso e potenzialmente meno efficace.
cons. Luca Zeni
A norma di regolamento chiedo risposta scritta.
Trento, 14 aprile 2021