Il tesoretto di Palazzo Thun è decisamente cospicuo, 30,6 milioni di euro. Più del doppio di quello a disposizione l’anno scorso. Una cifra importante in dote all’amministrazione comunale in vista dell’assestamento di bilancio per poter effettuare le scelte che la comunità a vario titolo reclama in questa fase emergenziale.Erica Ferro, 13 aprile 2021
La direzione l’aveva già indicata il sindaco Franco Ianeselli: interventi nel sociale, investimenti in opere pubbliche, nel piano culturale per la tarda primavera e l’estate, per l’infanzia.
L’assessora Mariachiara Franzoia e la dirigente del servizio risorse finanziarie del Comune di Trento Franca Debiasi hanno fatto il punto ieri in commissione bilancio: il rendiconto della gestione 2020 riporta un risultato di amministrazione (un avanzo, in questo caso) di 44,3 milioni di euro; erano 27,9 l’anno scorso, 37 nel 2018, 35,3 l’anno precedente e 29,1 nel 2016. Come mai una cifra così importante? «Ci sono diverse ragioni — spiega Debiasi — una parte deriva dall’avanzo che era stato destinato e poi non utilizzato per motivi diversi, una parte è presente perché si sono fatte economie. Poi ci sono state risorse in più nella gestione che sono state destinate a coprire quelle spese cui inizialmente si era fatto fronte con l’avanzo. I risultati dell’esercizio 2020 sono stati tutto sommato positivi anche in termini di entrate». I cittadini, insomma, nonostante le difficoltà, hanno pagato le tasse. Anche se il gettito complessivo è stato inferiore di quasi 2 milioni rispetto al 2019. L’esempio principale riguarda l’Imis, il maggior tributo che l’amministrazione gestisce e che ha generato un milione di entrate in meno (34,6 in totale) per le agevolazioni che sono state introdotte a sostegno delle attività economiche maggiormente colpite dalle conseguenze della pandemia (ad esempio la diminuzione dell’aliquota per le categorie produttive in cui i proprietari decidevano di ridurre il canone nei confronti dei conduttori approvata dal consiglio comunale a giugno dell’anno scorso).
Togliendo dal computo i fondi accantonati e vincolati, rimangono sul piatto, dunque, 23 milioni di euro, ai quali ne vanno aggiunti 3,1 derivanti da economie per gli investimenti e altri 4,4 provenienti dal cosiddetto «Fondone», cioè il fondo funzioni fondamentali tramite il quale lo Stato, attraverso la Provincia, ha assegnato al Comune 9,8 milioni per fronteggiare le minori entrate e maggiori spese connesse all’emergenza Covid. Entro il 31 maggio l’amministrazione dovrà decidere come spendere queste risorse. Il rendiconto della gestione, invece, sarà esaminato dal consiglio comunale tra due settimane.
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino