Martedì prossimo torna in Consiglio provinciale la norma proposta dalla Giunta che disciplinerà le piccole e medie concessioni idroelettriche e che modificherà quella sulle grandi concessioni approvata lo scorso ottobre.
Alessio Manica, 10 aprile 2021
In aggiunta alle proposte già depositate nella scorsa seduta ho depositato ieri, con la firma dei colleghi Zanella, Coppola e Marini, un emendamento che propone l’introduzione di una moratoria di tre anni sul rilascio di nuove concessioni. Lo scopo è quello “di attuare una revisione sistematica straordinaria dell’utilizzo delle risorse idriche presenti nel territorio provinciale finalizzata alla valutazione e definizione del livello di pressione ammissibile sui corpi idrici, anche alla luce dello sfruttamento stratificatosi negli ultimi decenni e del cambiamento climatico in corso”. In altri termini, continuo a sostenere che questo è il momento di valutare non solo come rinnovare le concessioni in essere ma anche di chiedersi se il livello di sfruttamento sia ancora sostenibile e coerente con le priorità future dei territori.
L’acqua è il bene più prezioso che abbiamo, è minacciato più di altri dai fenomeni legati al climate change e la sua gestione futura necessita quindi di uno sforzo straordinario; non insomma la riproposizione emergenziale di schemi esistenti – come stanno facendo il Presidente Fugatti e l’Assessore Tonina - ma la ricerca di modalità più originali, seppur più faticose, in grado di cogliere al meglio la necessità di una forte regia e controllo pubblico su questa risorsa.
Questa proposta si aggiunge a quelle che abbiamo già depositato come gruppo del PD del Trentino, a firma mia e del collega Olivi, che mirano tra le altre cose a disciplinare la società misto pubblico- private ed il partenariato pubblico-privato come alternative alle procedure di gara che invece la Giunta pare privilegiare; a valorizzare lo strumento innovativo delle comunità energetiche; a rendere secondario il valore monetario nelle gare rispetto agli aspetti ambientali e di sicurezza; ad incrementare i canoni aggiuntivi assegnati ai Comuni per interventi di miglioramento ambientale.
Pur rimanendo convinto che la situazione attuale suggerirebbe di non normare ora la materia nella direzione proposta dalla Giunta ma di attendere un intervento normativo nazionale ed il dipanarsi di alcune questioni a livello nazionale ed europeo, confidiamo che i nostri contributi possano essere oggetto di valutazione ed accoglimento da parte dell’Aula.
Il Consigliere provinciale - Alessio Manica