Ddl idroelettrico, depositati 13 emendamenti di merito

La prossima settimana arriva in Consiglio provinciale il disegno di legge della Giunta Fugatti sulle piccole derivazioni idroelettriche. Sulle concessioni idroelettriche, grandi o piccole che siano, si deve fare di più per percorrere soluzioni di sistema che mettano al centro il controllo pubblico e territoriale sul nostro bene più prezioso, l'acqua.
Alessio Manica per il Gruppo PD, 19 marzo 2021

L'intervento sulle piccole concessioni è invece una scelta governata dalla contingenza, che se propone a molti Comuni titolari di concessioni la possibilità di un rinnovo delle stesse, dall'altra presenta evidenti profili di rischio di tenuta normativa. Consci della complessità della materia il Gruppo del Partito Democratico del Trentino ha presentato emendamenti di merito – a prima firma mia e del Cons. Alessandro Olivi - che mirano tra le altre cose a:

rafforzare le possibilità alternative alla gara, che la legislazione permette e che possono garantire un maggiore controllo territoriale del bene acqua, quali le società miste pubblico-privato ed il partenariato;
evitare l'ulteriore rafforzamento della preferenza della gara basata sulla primazia del prezzo, che già abbiamo contestato ad ottobre nella norma sulle grandi concessioni;
rendere prioritari i criteri diversi dal prezzo nell'aggiudicazione;
incrementare la quota di canoni aggiuntivi vincolata ad interventi di miglioramento ambientale;
riconoscere la possibilità di rinnovo anche alle concessioni delle municipalizzate.

Con questi emendamenti di merito il nostro Gruppo intende correggere e migliorare un disegno di legge che è stato però gestito male dalla Giunta provinciale, nei metodi, nei contenuti e nei tempi, come hanno rilevato anche numerosi amministratori locali e soggetti portatori di interesse.

Con questo disegno di legge il Trentino sarà il primo territorio a sancire la messa a gara delle piccole concessioni idroelettriche, in un momento in cui sarebbe invece più opportuno sollecitare interventi normativi nazionali condivisi con le altre Regioni e non giocare un rischioso ruolo di apripista, prendendosi il tempo per aprire e percorrere strade più innovative e coraggiose e di certo più tutelanti per questo tesoro dell'Autonomia