Lucia Maestri: «Zingaretti resti. No a un congresso ora»

«Il Pd ha smarrito il senso di essere partito, un partito che è al governo con ministeri importanti come quello del Lavoro. Ha fatto prevalere le questioni interne invece che le responsabilità di governo. Noi dobbiamo guardare ai problemi delle persone, non guardarci l'ombelico. Ma il Pd è il partito più forte e importante del centrosinistra. É in un momento di crisi, ma sono sicura che ci sia le risorse interne per scollinare questo momento».
Lucia Maestri, 5 marzo 2021

Le correnti

«Il fatto che il partito sia composto da sei correnti più una, ovvero la rappresentanza degli amministratori, rende difficile fare una sintesi. Il Pd deve alzare la testa e fare un ragionamento programmatico di azione di governo per cercare di dare risposte alla vita quotidiana delle persone».

Il congresso

«Io mi auguro che se il partito deve andare a congresso ci vada in una maniera meno traumautica di questa. Non è il momento di fare un congresso, con una pandemia in corso e una prospettiva di governo molto importante. Serve una riflessione politico-programmatica forte prima di scegliere il prossimo segretario, altrimenti rischia di fare la stessa fine. Immagino che l'assemblea nazionale chieda a Zingaretti di rimanere, già molte voci autorevoli del partito e iscritti stanno chiedendo che vada così. Un congresso va preparato sui contenuti e in modo coinvolgente, cosa che in questo momento non si può fare e non si deve fare, perché il nostro compito ora è quello di governare bene. Quando si perde di vista questo e ci si avvita sui posizionamenti interni si è smarrito il proprio fine».

Unanimità e errori

«Tutte le scelte che Zingaretti ha fatto sono state discusse dalla direzione nazionale e votate tutte all'unanimità. Io c'ero. Mi stupisce che negli organismi di partito si voti all'unanimità e poi il giorno dopo sui giornali si lancino messaggi diversificati. C'è qualcosa che non va. Poi, è vero che errori sono stati fatti, ma li hanno fatti tutti».

In Trentino

«Azione in Trentino ha reclutato Ugo Rossi, candidandosi come aggregatrice dell'area centrista. Sappiamo che iniziano i lavori per costruire un campo largo in vista del 2023, tutto quello che allarga la coalizione intercettando nuovo consenso va bene. Non lo vivo in termini di competizione interna, se non ci si limita a un travaso da qua a là».