Alessio Manica: Valdastico, quali sono le penali e a quanto ammontano i risarcimenti di cui parla il Pres. Fugatti?

Nei giorni scorsi l’ipotetica realizzazione della Valdastico ha subìto due duri colpi, prima con la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità della sentenza emanata dal Consiglio di Stato in favore del Comune di Besenello, poi con la maxi richiesta di danni avanzata dalla Corte dei Conti agli ex vertici dell'Anas per la mancata realizzazione della Valdastico nord.
Alessio Manica, 23 febbraio 2021

Di fronte a queste notizie, come se nulla fosse, il Presidente Fugatti ha tirato dritto ribadendo che la Giunta provinciale è favorevole alla Valdastico e che entro pochi mesi verrà portata in Consiglio provinciale la variante del PUP con l’uscita a Rovereto sud; aggiungendo poi che “se qualcuno dovesse ostruire rischia di essere chiamato a pagare”.

Questo tipo di dichiarazione non è nuovo. Infatti già a maggio del 2019 il Presidente Fugatti dichiarò che il Trentino non può chiamarsi fuori, non ha diritto di veto rispetto a quest'opera, pena il rischio di vedersi richiedere i danni dalla società concessionaria”, e ancora che “rinunciare all’autostrada significherebbe pagare penali altissime”.

Proprio in ragione di queste dichiarazioni in data 22/05/2019 avevo presentato un’interrogazione a risposta orale, per chiedere al Presidente Fugatti di specificare in quale atto fosse contenuto l'obbligo di pagamento di penali e risarcimento danni in caso di mancata realizzazione della Valdastico. Il Presidente Fugatti rispose senza fare nessun riferimento agli atti richiesti.

E ora ci risiamo! Per questo, a fronte delle nuove dichiarazioni del Presidente Fugatti relative a penali e risarcimenti, ho depositato una nuova interrogazione (che qui allego) per chiedere da quali atti è possibile desumere e quantificare l’obbligo di pagamento di penali e/o risarcimento danni in capo alla Provincia in caso di mancata realizzazione della cosiddetta Valdastico nord.

Se anche questa volta non dovesse essermi fornita alcuna risposta concreta, saremmo di fronte ad un atto estremamente grave, al tentativo di minare il dibattito pubblico attorno alla Valdastico e di deviare l'opinione pubblica e le decisioni degli enti territoriali con dichiarazioni mendaci e devianti non supportate da alcun atto o fatto giuridico.

Il Consigliere Alessio Manica

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:

 

Il completamento della Valdastico nord è un tema che gode sempre di grande attualità. Recentemente sono emerse alcune novità importanti, prima con il deposito della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità della sentenza emanata dal Consiglio di Stato in favore del Comune di Besenello, poi con la maxi richiesta di danni avanzata dalla Corte dei Conti agli ex vertici dell'Anas per la mancata realizzazione della Valdastico nord e il collegamento tra il Veneto e il Trentino.

Di fronte a queste notizie il Presidente Fugatti ha tirato dritto, ancora una volta ignorando la forte opposizione espressa dai Comuni, dai territori e dalle comunità locali e ribadendo che la Giunta è favorevole alla Valdastico. Negli stessi termini si espresso il Dirigente generale competente per materia, che ha detto che entro pochi mesi verrà portata in Consiglio provinciale la variante del PUP con cui l’uscita del collegamento autostradale della Valdastico a Rovereto sud sarà inserita nel quadro pianificatorio urbanistico provinciale.

Il Presidente Fugatti, inoltre, ha anche dichiarato che “i territori devono essere in regola con le azioni. Non possiamo essere accusati di non aver ottemperato agli impegni. Fermo restando che siamo favorevoli alla Valdastico, non abbiamo deciso noi che l'opera deve essere fatta. Se qualcuno dovesse ostruire rischia di essere chiamato a pagare” (l’Adige, 21/02/2021).

Questo tipo di dichiarazione non è nuovo. Già nel comunicato stampa della PAT di data 17/05/2019 era riportata infatti questa dichiarazione del Presidente Fugatti: “Il Trentino non può chiamarsi fuori, non ha diritto di veto rispetto a quest’opera, pena il rischio di vedersi richiedere i danni dalla società concessionaria.” In data 18/05/2019, inoltre, il quotidiano Trentino riportava la seguente dichiarazione del Presidente Fugatti: “Il Trentino non si può tirare indietro, ci sono gli accordi che risalgono al 2015, rinunciare all’autostrada significherebbe pagare penali altissime”.

In ragione delle dichiarazione del Presidente Fugatti del maggio 2019, avevo avanzato l’interrogazione a risposta immediata n. 506/XVI del 22/05/2019, avente ad oggetto le “penali previste in caso di mancata realizzazione del collegamento autostradale della Valdastico”. Alla stessa il Presidente Fugatti diede risposta nel corso della seduta del Consiglio provinciale di data 28/05/2019.

Nello specifico, con l’interrogazione n. 506/XVI chiedevo al Presidente Fugatti di specificare in quale atto fosse contenuto l’obbligo di pagamento di penali e risarcimento danni alla società concessionaria della A31 in caso di mancata realizzazione del suddetto collegamento autostradale. Il Presidente Fugatti rispose parlando di “responsabilità politica”, di “leale collaborazione”, di “accordi”, senza però fare nessun riferimento - né generico né specifico - agli atti richiesti e nessun accenno alle presunte penali o al presunto obbligo di risarcimento.

Alla luce delle nuove dichiarazioni fatte dal Presidente Fugatti pochi giorni fa e su riportate, tutto ciò premesso

si interroga il Presidente della Giunta provinciale per sapere

 

  • da quali atti (per ogni atto si chiede di fornire dettaglio di mittente, data, numero di protocollo, oggetto) è desumibile l’obbligo di pagamento di penali e/o risarcimento danni in capo alla Provincia Autonoma di Trento in caso di mancata realizzazione della cosiddetta Valdastico nord;
  • a quanto ammontano le penali in capo alla Provincia Autonoma di Trento in caso di mancata realizzazione della cosiddetta Valdastico nord;
  • se in merito a questa tema sono intervenute delle novità rispetto al maggio 2019;
  • se si, specificare quali;
  • se no, per quale motivo il Presidente è tornato a parlare pubblicamente di penali e risarcimenti nonostante nella risposta fornita in data 28/05/2019 all’interrogazione n. 506/XVI non abbia fornito indicazione alcuna in merito agli atti da cui tali penali e/o risarcimenti deriverebbero.

 

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

                                                                                                          cons. Alessio Manica