«Una ferita pesante, perché il Pd ha sempre fatto della parità di genere una delle sue linee di identità. Nel partito nazionale sono sicuramente prevalse le valutazioni correntizie rispetto alla competenza e alla appartenenza di genere, anche se è chiaro che è stato Draghi a decidere all’interno di una nostra rosa di nomi. Come donne dobbiamo chiederci se essere sempre seconde al capocorrente e pensare di essere tutelate per questo sia la strategia migliore. Io penso di no».
Trento, 17 febbraio 2021