Il consigliere Alessio Manica ha depositato una mozione per favorire il collegamento diretto dell'Aeroporto Valerio Catullo con la linea ferroviaria Verona Mantova. Ormai da anni è in discussione un progetto che prevede una breve variante della ferrovia Verona – Mantova – Modena, consistente in una deviazione che la porterebbe ad affiancare l’aeroporto per costruirvi una stazione dedicata.
Trento, 16 febbraio 2021
Un collegamento diretto aeroporto-ferrovia risulterebbe positivo per il nostro territorio, non solo perché potrebbe favorire forme di turismo che, utilizzando i mezzi pubblici, risultano meno impattanti, ma anche per permettere a molti residenti di uscire agevolmente dalla Provincia per recarsi in luoghi raggiunti da collegamenti aerei senza dovere utilizzare un proprio mezzo privato per raggiungere l'aeroporto. La Provincia, anche attraverso la società di gestione dell'Aeroporto Catullo da essa partecipata, può far sentire la sua voce a favore della realizzazione del collegamento ferroviario.
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Sostegno allo sviluppo ferroviario a servizio dell'Aeroporto Catullo
L’aeroporto Catullo può rappresentare una delle principali porte di accesso alle Dolomiti. “Trentino – Gateway to the Dolomites” è la scritta cubitale che copre la facciata del lato arrivi del terminal aeroportuale, anche a suggellare l’accordo di partnership tra la Provincia Autonoma di Trento e lo scalo scaligero. Tale accordo è finalizzato alla promozione del Trentino anche in vista delle Olimpiadi invernali 2026.
Con 50 compagnie aeree operative per oltre 90 destinazioni (dati del 2019), l’aeroporto non può non svolgere un ruolo importate per collegare il Trentino con tutto il mondo. I collegamenti pubblici tra l’aeroporto che promuove il Trentino e il Trentino stesso non sono però particolarmente scorrevoli. In particolare il collegamento ferroviario risulta assai farraginoso.
L'aeroporto Catullo, come noto, si trova a cavallo dei territori di Villafranca di Verona, nella frazione di Dossobuono, e di Sommacampagna, nella frazione di Caselle, a ridosso della Città di Verona. Esiste un collegamento di bus navetta con la stazione di Verona Porta Nuova e con la stazione di Dossobuono sulla linea Verona-Mantova.
In relazione a quest’ultimo collegamento tra l’aeroporto e la linea ferroviaria, ormai da anni è in discussione un progetto che prevede una breve variante della ferrovia Verona – Mantova – Modena, consistente in sintesi in una deviazione che la porterebbe ad affiancare l’aeroporto per costruirvi una stazione dedicata. L’opera, inclusa nel PIS (Programma Infrastrutture Strategiche), ha già raggiunto un certo grado di maturità progettuale, in quanto era stato realizzato un progetto preliminare nei primi anni 2000 che aveva ottenuto tutti i pareri favorevoli. Purtroppo, a causa della mancanza di finanziamenti, il progetto preliminare non fu inviato al CIPE per la sua approvazione.
L’intervento è stato oggetto di una riprogrammazione nell’ultimo aggiornamento del Contratto di Programma tra RFI e il MIT, programmandone la sua attuazione nel quinquennio 2022-2026.
Negli ultimi due anni i Comuni veneti interessati si sono mossi perché quest’opera venga realizzata. Nel marzo 2019 i tre Consigli comunali di Verona, Villafranca Veronese e Sommacampagna hanno approvato una delibera di Consiglio con la quale sollecitavano Regione Veneto e RFI a realizzare tale infrastruttura, dando delega ai Sindaci di intraprendere tutte le azioni necessarie per perseguire tale obiettivo.
Con la realizzazione del progetto di deviazione della ferrovia - progetto i cui costi sono stimati in circa 90/100 milioni di euro, con un collegamento previsto che dovrebbe essere realizzato tutto in trincea al di sotto del piano campagna, con tratti in galleria artificiale per eliminare qualsiasi tipo d’impatto - la stazione dell’aeroporto risulterebbe collegata con tutte le linee afferenti al nodo di Verona (comprese le 3 linee TAV che giungeranno a Verona), rendendo così fattibile non solo il collegamento tra l’Aeroporto e la Stazione di Verona Porta Nuova, ma anche con le stazioni del Garda, con tutta la valle dell’Adige, senza contare il Vicentino e la media pianura padana. Il progetto, naturalmente, porterebbe vantaggi significativi anche all’aeroporto, il quale potrebbe così estendere fortemente il suo bacino d’utenza e quindi la possibilità di crescita del proprio traffico aereo. Il collegamento ferroviario, infatti, è ricompreso tra gli interventi di potenziamento dell’aeroporto nel masterplan recentemente approvato.
Per quanto riguarda il Trentino, il progetto di collegamento non può che essere visto con favore, non solo perché può favorire forme di turismo che, utilizzando i mezzi pubblici, risultano meno impattanti anche per il nostro territorio, ma anche per permettere a molti residenti di uscire agevolmente dalla Provincia per recarsi in luoghi raggiunti da collegamenti aerei senza dovere utilizzare un proprio mezzo privato per raggiungere l’aeroporto.
È assodato che un turismo in grado di muoversi su mezzi pubblici può avere ricadute positive nella qualità complessiva dell’offerta turistica, non solo in termini di impatto viabilistico-ambientale, ma anche in termini di immagine del nostro territorio.
Considerando la composizione societaria dell’Aeroporto Valerio Catullo, che vede la Provincia di Trento presente attraverso la società Aerogest; considerando le positive ricadute in termini di collegamento diretto con il nostro territorio, in termini turistici, ma anche di apertura di nuove opportunità relazionali ed economiche per i residenti in Trentino; e tenendo conto anche degli effetti positivi in termini di immagine turistica del Trentino.
Tutto ciò premesso
il Consiglio provinciale impegna la Giunta
cons. Alessio Manica
cons. Luca Zeni
cons. Alessandro Olivi
cons. Sara Ferrari