Ogni ulteriore passo avanti sulla Valdastico dovrà arrivare solo dopo un confronto tra la Provincia di Trento e i territori. È il coro, unanime, che arriva dalle opposizioni il giorno dopo l’annuncio della giunta della Pat — arrivato per bocca del dirigente Raffaele De Col — di portare in Consiglio provinciale nel giro di 2 o 3 mesi la revisione del Piano urbanistico provinciale (Pup)."Corriere del Trentino", 7 febbraio 2021
La discussione sulla Valdastico non si è fermata alla sentenza della Corte di Cassazione che ha dato ragione per la seconda volta al Comune di Besenello respingendo il ricorso presentato dall’A4. L’annuncio della variante in cantiere, che sposterebbe l’uscita da Besenello a Rovereto sud dando la possibilità di operare su diverse ipotesi, solleva perplessità dal panorama delle opposizioni politiche e dei territori. «Mi fa sorridere il fatto che questa intenzione sia stata annunciata da De Col — commenta Francesco Valduga, sindaco di Rovereto —. Ogni scelta sulla Valdastico è politica e mi immagino che tutte le decisioni che farà la Provincia arrivino dopo una condivisione con i territori che, da tempo, hanno manifestato una volontà opposta a quella della giunta. Non è possibile proseguire come un carrarmato senza ascoltare nessuno, quindi ogni decisione non può arrivare prima di un confronto con Fugatti». Un ragionamento del tutto simile arriva dal consigliere provinciale del Partito democratico Alessio Manica, da sempre molto attento alle vicende della Valdastico. «Le tempistiche indicate da De Col mi suonano molto come un annuncio», commenta Manica, perché come ricordato ieri anche sul Corriere del Trentino le tempistiche tecniche per portare una variante al Pup richiedono circa 180 giorni. «Con la sentenza dell’altro giorno si fa un reset di 10 anni sullo sviluppo dell’infrastruttura — spiega il consigliere —. Il mondo è andato avanti da quando si era pensato di sviluppare questo genere di arteria, per me sarebbe il momento di tirare una riga. Forse potrebbe essere il momento per la stessa A4 di dialogare con l’Europa per dirottare i fondi su investimenti differenti».
Ma se la giunta Fugatti decidesse di proseguire comunque con l’opera, per Manica le cose fondamentali da fare sarebbero due: «La prima, avendo la giunta sempre rivendicato la sua attenzione ai territori, è aprire un confronto con loro prima di proporre qualsiasi variante. La seconda è di sedersi a un tavolo con il Veneto e il ministero per concordare un tracciato che abbia un senso». Anche Lucia Coppola, consigliera provinciale del Gruppo misto, ribadisce la sua assoluta contrarietà a quella che definisce in una nota «un’autostrada costosa, dannosa e inutile» che se realizzata «consumerà il suolo, deturperà il paesaggio e causerà danni ambientali enormi agli ecosistemi e alle falde acquifere». Considerata anche la bocciatura ricevuta dal progetto dal 93% dei residenti dei Comuni interessati dal tracciato, Coppola chiede al presidente Fugatti di «desistere dall’intenzione di avviare la procedura di variante al Pup», in virtù della «volontà maggioritaria della popolazione».
Tra le poche voci fuori dal coro c’è quella di Giovanni Bort, presidente della Camera di commercio di Trento: «Noi valutiamo con favore la realizzazione della Valdastico dal punto di vista turistico e del trasporto merci. Ci collegherebbe con Venezia e il suo aeroporto internazionale in un’ora, aprendoci nuove opportunità», sottolinea Bort. Che preferisce però non esprimersi sulle valutazioni tecniche o sulle scelte di tracciato: «A noi piacciono sia il collegamento con Besenello sia l’uscita a Rovereto sud, ma non abbiamo in mano specifiche analisi tecniche quindi preferiamo rimettere la decisione a chi ha una conoscenza oggettiva della situazione».
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