Fin dall’inizio dell’emergenza COVID-19, il Partito Democratico del Trentino ha sostenuto con lealtà la Giunta provinciale nella difficile gestione della pandemia, chiedendo però sempre la massima trasparenza sui dati. In questi mesi, però, la trasparenza dei dati è spesso venuta meno e a nulla sono servite le numerose interrogazioni, interpellanze e sedute straordinarie del Consiglio provinciale promosse dal nostro Gruppo - insieme alle altre forze di minoranza – al preciso scopo di avere dalla Giunta informazioni puntuali e complete.
Lucia Maestri, 26 gennaio 2021
Alle nostre domande, volte a garantire la massima trasparenza, la Giunta ha sempre risposto in modo parziale. Non ci sorprende quindi quanto riportato oggi dal quotidiano l’Adige rispetto ai “casi fantasma”, ai dati non ufficializzati e alla discrasia tra i dati reali e quelli comunicati.
I dati non sono un’opinione politica, rappresentano la realtà e per questo vanno comunicati in modo trasparente, completo e puntuale. Perché sulla trasparenza dei dati si fonda la fiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini, ma anche la possibilità di un’analisi veritiera della situazione e quindi la capacità di prendere decisioni corrette e di controllare e valutare l’operato di chi governa.
Nascondere i dati significa nascondere la gravità di una situazione e in definitiva mettere in pericolo la salute e la sicurezza dei trentini. La sensazione è che la Giunta abbia trasformato la gestione dell’emergenza COVID in una gara di popolarità, costi quel costi. Ma i dati, quelli veri, quelli vissuti sulla pelle dalle persone, ci raccontano invece di un tasso di mortalità tra i più alti in Italia, di un tasso di ospedalizzazione tra i più alti d’Italia, di un tasso di occupazione delle terapie intensive tra i più alti d’Italia.
Sui dati si può anche mentire, ma sulla sofferenza delle persone no. Per questo chiediamo al Presidente Fugatti di invertire subito rotta, di rispondere con urgenza alle domande del nostro Partito sui dati del COVID in Trentino e di valutare, come ha fatto il suo omologo lombardo, l’adeguatezza dell’Assessora alla sanità della Provincia chiedendone un passo indietro laddove ravvisasse, come noi, la sua inadeguatezza a gestire questa difficile situazione.