TRENTO «Sembra che la nuova giunta comunale sia più attenta alle circoscrizioni, speriamo sia davvero così». Claudio Geat, presidente della Circoscrizione Centro Storico-Piedicastello, guarda alla nuova amministrazione di palazzo Geremia con fiducia: «I 12 presidenti possono ora partecipare al Consiglio comunale con diritto di parola.D. Baldo, "Corriere del Trentino", 23 gennaio 2021
Una norma del regolamento in vigore anche prima, ma con la nuova consiliatura la nostra presenza è stata sollecitata. Prima, con le altre amministrazioni, a nessuno era venuto in mente di coinvolgerci».
Un diritto di tribuna, senza diritto di voto. È sufficiente?
«Il Consiglio comunale ha il compito di intervenire sulla città da un punto di vista globale, mentre le circoscrizioni hanno una visione parziale, anche se più puntuale su quanto avviene nei quartieri. Sono due piani diversi, che però devono dialogare».
Un dialogo spesso solo formale: vi si chiedono solo pareri non vincolanti. Non sarebbe utile codificare ruoli e competenze dei diversi ambiti?
«Se si intende autonomia di organizzazione e gestione di alcuni settori da affidare alle circoscrizioni, non sono convinto. Anche se l’intervento in autonomia riguardasse il rattoppo di una buca sulla strada, il rischio sarebbe di aumentare costi e burocrazia: servirebbe in ogni caso attivare tecnici e procedere con una gara di appalto. Ha più senso che tutto questo sia gestito centralmente dal Comune. Più che l’affidamento di chissà quali competenze, avrebbe senso agire con buonsenso».
Si spieghi meglio.
«Basterebbe avere il buonsenso di ascoltarci, tenendo in considerazione le nostre osservazioni, che spesso si sono mostrate fondate. Per via San Martino pedonale, il progetto prevedeva il mantenimento del marciapiede, ma noi abbiamo proposto di toglierlo. Siamo stati ascoltati, e così, senza marciapiede, è ancora più evidente che quel tratto è dedicato ai pedoni. Ma anche sull’asilo di Vela siamo stati ascoltati: il Comune voleva la mensa separata dal plesso scolastico, la Circoscrizione no, così come lo volevano maestre e residenti».
Poi però succede che il Consiglio comunale, spesso in sede di bilancio quando ogni consigliere presenta singole proposte, decida su opere destinate alla circoscrizione senza consultarle. È così?
«Era così, perché ora sembra si stia imponendo una nuova sensibilità. Il sindaco ha chiesto che non si presentino emendamenti su opere che riguardano le circoscrizioni senza il loro coinvolgimento. Una novità importante. Un nuovo modo di rapportarsi con il territorio. E di questa dottrina fa parte anche il coinvolgimento dei presidenti con diritto di parola in Consiglio comunale».
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