La Ferrovia Trento Malè ormai da 112 anni è una fondamentale infrastruttura per la Val di Non e la Val di Sole. Essa permette ai residenti sia di spostarsi nei paesi interni alla Valle sia di uscire. Il collegamento con Trento permette ai pendolari di andare a scuola, all’università oppure di recarsi al lavoro.
Giulia Bergamo - Segretaria PD Val di Non, 18 gennaio 2021
Nel tempo è diventata vettore di sviluppo turistico, infatti, sono molti i turisti che durante l'estate salgono da Trento per visitare le nostre valli. Ma non solo, durante l'inverno c'è la possibilità di arrivare direttamente sulle piste di Daolasa.
Un sevizio sicuramente interessante e versatile soprattutto in ottica futura dove il trasporto dovrà essere più sostenibile. Ed è per discutere questa tematica che giovedì 17 dicembre 2020 il Circolo PD Valle di Non si è riunito per la consueta riunione mensile via telematica. I punti all'ordine del giorno discussi sono stati: l’emergenza sanitaria, il riconoscimento della ladinità e appunto la situazione attuale della Ferrovia Trento Malè.
Per avere un quadro più completo della Ferrovia ha partecipato alla riunione Mario Forni ex Dirigente Movimento della Trento Malè dal 2019 in pensione. Mario ha spiegato con grande passione il suo lavoro, i suoi libri e grazie alla sua lunga esperienza di lavoro ha potuto rilevare luci ed ombre della nostra "vaca nonesa".
La Trento Malè è un gioiellino che però deve essere ottimizzato e adattato ai tempi moderni. Gli orari sono rimasti fermi agli anni '80 e alcune tratte sono ancora quelle che erano state create per gli operai che rientravano da Trento verso la Val di Non finito il turno di lavoro. Oggi le cose sono cambiate molto, la vita si è fatta frenetica e i tempi di percorrenza devono essere adattati alla vita dei pendolari. Il treno deve essere un mezzo concorrenziale inserito all'interno di una strategia di mobilità sostenibile e per fare questo è necessario riorganizzare il servizio. I tempi di percorrenza sono eccessivamente lunghi, ad esempio partendo da Cles serve un'ora e diciassette minuti per arrivare a Trento. In auto servono quarantuno minuti secondo Google Maps. Un divario che non lascia alcuno spazio per scegliere quale sia il mezzo più conveniente in termini di tempo. Ma non solo, negli ultimi anni non sono mai stati fatti lavori di rettifica alla linea e non si è mai pensato di fare lavori per velocizzare il tempi di percorrenza.
Sarebbe opportuno pensare ad introdurre un orario cadenzato e un maggior numero di treni diretti per permettere agli utenti di raggiungere la destinazione in tempi minori.
Ringrazio Mario Forni per averci esposto con tanta passione la sua dedizione alla Ferrovia Trento Malè e spero che si possa dare inizio ad un interessante dibattito, allargato a tutte le forze politiche, perché la nostra ferrovia non venga lasciata in balia di sé stessa ma diventi un importante punto di riferimento per la mobilità in Trentino.