«Piscina, piste ciclabili, ex Atesina: 21 milioni d’investimenti per ripartire»

Arriva dicembre, e arriva il bilancio. Il primo della giunta del nuovo sindaco Franco Ianeselli, che però si limita a trasferire gli investimenti programmati per il 2020 al 2021: «Prima del bilancio saranno però discusse Linee programmatiche e il Documento Unico di Programmazione (Dup). Tre documenti fondamentali».
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 6 dicembre 2020

Tutto a dicembre, tutto in fretta. Come mai?

«Siamo stati eletti nella seconda metà di settembre, quando le elezioni si sarebbero dovute tenere a maggio. Questo ha comportato una serie di slittamenti degli adempimenti obbligatori. Entro i 60 giorni dall’elezione si devono portare all’attenzione del Consiglio comunale le Linee programmatiche, entro luglio il Dup e in dicembre il bilancio. Questo percorso di sei mesi noi lo abbiamo dovuto fare in soli tre mesi».

E si arriva lunghi anche sul bilancio, senza una programmazione vera e propria. È così?

«Abbiamo spiegato a tutte le forze politiche l’obiettivo: evitare l’esercizio provvisorio, votando in ogni caso il bilancio entro il 31/12. Per una ragione simbolica di una città che rispetta le sue scadenze al di là dello slittamento delle elezioni e al di là dell’emergenza del Covid. Ma c’è un altro aspetto».

Prego.

«Evitare l’esercizio provvisorio significa partire subito nel 2021 senza perdere un giorno. Abbiamo una serie di investimenti da 21 milioni di euro programmati nel 2020 trasferiti nel 2021: la piscina è il più grande di questi, vale da solo 13 milioni, ma ci sono anche piste ciclabili, c’è l’intervento sull’ex Atesina. Non vogliamo perdere un secondo su quello che c’è da fare il prossimo anno, sapendo che potremmo contare sull’avanzo di amministrazione, finalizzando ogni sforzo alla ripresa economica della città».

Bene fare i conti sull’avanzo di gestione, ma servono anche i trasferimenti della Provincia per realizzare gli investimenti. Quei soldi ci sono?

«No, non ancora. Io, con gli altri sindaci, ho votato il Protocollo d’intesa sulla Finanza locale, ma è chiaro che le risorse sul 2021 per Trento sono insufficienti per una politica di investimento adeguata alla situazione».

E cosa dicono in Provincia? I soldi arrivano?

«Aspettano luglio, il loro assestamento di bilancio dove saranno allocate le risorse sul capitolo dei trasferimenti ai Comuni. Ma in futuro ci saranno anche i soldi del Recovery Fund, e su questo l’auspicio è che Trento non sia considerata soltanto per la sua dimensione in numero di abitanti, ma sia considerata per la sua centralità rispetto a tutto il Trentino, per i servizi che offre all’intera provincia, come sede dell’Università e dei centri di ricerca».

Si sta inserendo su un terreno delicato, quello del rapporto città-valli. La giunta provinciale non nasconde di voler far pendere la bilancia sulle periferie...

«Credo che sia ora di terminare questa stagione stucchevole che divide tra le città e le valli come fossero realtà contrapposte. Servono concertazione, condivisione: non la Provincia che ci dice cosa fare. Il coinvolgimento dei Comuni è fondamentale, e credo sia giusto che il Comune di Trento sia valutato come centro di sistema, con una sua politica autonoma di investimenti ma con la consapevolezza che la funzionalità del capoluogo è nell’interesse di tutto il Trentino».

Torniamo al bilancio. A inizio anno, con la contezza sull’ammontare dell’avanzo di amministrazione, sottoporrà al Consiglio comunale una nuova manovra economica?

«Questa è l’intenzione. Perché una cosa è certa: non aspettiamo i soldi di Piazza Dante per iniziare a trasformare in fatti le idee per la città».

Il centrodestra la critica per i soldi non spesi dei bonus per le famiglie inutilizzati. Cosa risponde?

«Quei soldi ci saranno sul 2021. Il consigliere Merler chiede di distribuirli alle famiglie senza passaggi burocratici per l’accesso: ma l’equità? Sarebbe forse il caso di usare quei soldi per intervenire su chi tra poco si troverà davvero in grave difficoltà. Ma sarebbe anche il caso di considerare che il lavoro viene prima del reddito. È infatti sulla creazione di opportunità di lavoro che devono essere indirizzate le risorse, anche per far ripartire la città» .