Rilancio del Bondone e welfare diffuso: il piano di Ianeselli

Due pagine, cinquanta «obiettivi strategici». Le «Linee programmatiche di mandato», che saranno depositate nei prossimi giorni in Consiglio comunale e poi discusse e approvate in una seduta ad hoc, guardano a tutto l’arco del quinquennio dell’amministrazione di Franco Ianeselli: «È necessario fornire risposte certe, immediate ed efficaci a tutte le criticità innescate dall’emergenza Covid-19 — si legge nell’introduzione — ma allo stesso tempo è fondamentale non perdere di vista gli obiettivi strategici che esprimono la nostra visione del futuro».
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 22 novembre 2020

Le azioni che la giunta metterà in campo per contrastare gli effetti della pandemia «saranno infatti per loro natura azioni provvisorie, da tarare, ritarare, sospendere o prolungare sulla base di necessità specifiche e momentanee», mentre gli obiettivi strategici guardano lontano: «Rappresentano il cambiamento che vogliamo realizzare. Un cambiamento fatto di investimenti, innovazioni e opere che non devono essere chiuse in un cassetto fino a data da destinarsi perché la “crisi cambia tutto”». Nero su bianco, fin dall’inizio del documento, vengono presi gli impegni su quelli che vengono definiti i «grandi progetti»: «L’interramento della ferrovia, il grande impianto sul Bondone, il ripensamento della mobilità, la tramvia sull’asse nord, lo sviluppo dei settori all’avanguardia come l’Ict o quello della biomedica, il consolidamento della vocazione turistica, l’attenzione ai giovani (il nostro futuro) devono continuare a rappresentare per Trento capisaldi strategici». Molti gli impegni sulla «transizione ecologica», con riferimenti puntuali alla sostenibilità ambientale «ma anche sociale». Tra i punti, la «necessità di un nuovo patto pubblico-privato»: «Una “connessione intelligente” tra le forze private e le istituzioni pubbliche, che imposti la crescita della città su un modello di innovazione aperta, capace di valorizzare le caratteristiche del tessuto produttivo, anche attraverso partnership e collaborazioni nella progettazione di interventi per la città».

«Tra le priorità — scrive il sindaco nelle Linee programmatiche — c’è indubbiamente la sicurezza e il presidio del territorio. A questo proposito intendiamo intensificare la sorveglianza grazie all’azione coordinata del nucleo civico della polizia locale e delle forze dell’ordine e alla creazione di un Nucleo operativo interservizi, prestando attenzione anche agli aspetti sociali, urbanistici, di decoro urbano legati alla questione sicurezza. A breve potremo contare anche sull’intervento di un’unità cinofila e su un presidio fisso in piazza Dante». Ma la nuova amministrazione non fa l’equazione migranti-insicurezza: «A Trento – si legge nel documento che andrà a breve in discussione in consiglio comunale – un bambino su quattro nasce in una famiglia straniera. Un dato che è un valore per la nostra città, perché significa integrazione e passaggio alla seconda generazione, con famiglie venute da paesi vicini e lontani che diventano trentine a tutti gli effetti. Il fenomeno migratorio continua a esercitare su una parte della società sentimenti di rifiuto e paura e per superarli la politica e l’amministrazione pubblica devono fornire risposte differenziate a problemi complessi, smontando le falsità messe in campo dai professionisti dell’odio e favorendo la conoscenza reciproca e l’incontro tra comunità, perché con l’integrazione si favorisce la coesione sociale, si combatte l’illegalità, si genera valore, sia economico che culturale».

«Siamo verdi», «siamo comunità», «siamo una città turistica», «siamo la città dei festival», «siamo sportivi», «siamo in movimento», «siamo cultura», «siamo bellezza»: questi i capitoli, corredati dagli impegni precisi che la nuova giunta vuole concretizzare. E le priorità: «La mobilità sostenibile, il sostengo all’economia, al sociale e alla sicurezza come bene pubblico», ma attenzione anche all’urbanistica con «accordi con i privati per la rigenerazione urbana» e all’efficientamento organizzativo e il welfare per ridurre le disuguaglianze presenti sul territorio comunale.