Il consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi ha depositato un'interrogazione per chiedere conto alla Giunta di quale lavoro sia stato fatto, e si stia facendo, in sinergia con il gruppo di esperti coordinati dal prof. Zaninotto che l’Esecutivo aveva istituito per affrontare la crisi della pandemia e progettare la ripresa.
Durante la prima fase acuta della pandemia anche alla luce delle mie sollecitazioni, l’Esecutivo provinciale aveva incaricato un comitato di esperti di predisporre un documento che doveva essere la base di lavoro sulla quale la Giunta avrebbe costruito le proprie proposte normative e le proprie politiche per i mesi a venire, la base analitica sulla quale progettare la strategia del dopo emergenza per accompagnare il Trentino ad una nuova fase.
Da allora sono passati otto mesi e una seconda ondata di contagi ha investito il nostro Paese e la nostra provincia. In questa situazione, con la manovra di bilancio in fase di varo e con le azioni di pianificazione legate alle risorse che l’Europa ha messo ha disposizione per i progetti post-pandemia, mi sarei aspettato dalla Giunta una convinta prosecuzione del lavoro fatto con gli esperti, alla ricerca delle migliori pratiche, delle soluzioni più produttive, dei percorsi maggiormente virtuosi da imboccare. Mi sarei aspettato, oggi come non mai, che l’Esecutivo provinciale prendesse sul serio l’intenzione di farsi aiutare, dimostrando l’umiltà e la forza di chi ascolta e riflette prima di – legittimamente – decidere.
Invece, purtroppo, a quanto ci è dato sapere quel gruppo di esperti non è stato e non è una fucina di idee e avvisi costantemente convocata a servizio del decisore politico. Sembra invece piuttosto che la Giunta abbia voluto utilizzarla come una foglia di fico: da esibire quando incalzata dalla stampa o dalle minoranze rispetto alla necessità di farsi aiutare in termini di visione e di contenuti; ma da lasciare ai margini quando si è trattato di mettere nero su bianco e di dare una priorità alle cose da fare.
Se, come sembra, il team di esperti non è stato valorizzato saremmo di fronte ancora una volta ad una sconclusionata iniziativa buona solo per mostrare l’etichetta e svilire il potenziale contributo dei migliori saperi.
Per questo, ho interrogato il Presidente della Provincia per sapere se il lavoro di studio e di indirizzo di cui era stato incaricato il comitato di esperti sia proseguito da aprile ad oggi; quale lavoro preparatorio sia stato realizzato in funzione della legge di bilancio di cui ci accingiamo a discutere i contenuti; e se il gruppo di esperti abbia partecipato ai lavori istruttori relativi alla progettazione degli interventi da sottoporre al finanziamento Europeo con i fondi Recovery Fund.
cons. Alessandro Olivi
IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
“Gruppo di esperti” e decisioni della Giunta: quale relazione e quale lavoro comune?
Durante la prima fase acuta della pandemia, anche alla luce delle sollecitazioni e delle proposte ricevute dalle opposizioni e da chi scrive, l’Esecutivo provinciale aveva incaricato un comitato di esperti di predisporre un documento riguardante le principali sfide e prospettive connesse alla crisi sanitaria, economica e sociale che si andava innescando.
Quel testo, così come dichiarato, doveva essere la base di lavoro sulla quale la Giunta avrebbe costruito le proprie proposte normative e le proprie politiche per i mesi a venire, la base analitica sulla quale progettare la strategia del dopo emergenza per accompagnare il Trentino ad una nuova fase. Il gruppo di esperti, presentato in modo maiuscolo dall’Esecutivo provinciale, era composto da indiscutibili personalità e era coordinato dal prof. Enrico Zaninotto.
Da allora sono passati otto mesi e una seconda ondata di contagi ha investito il nostro Paese e la nostra provincia. Le sfide, i drammi, gli sconvolgimenti sociali ed economici che le nostre comunità stanno fronteggiando sono gli stessi di allora, talvolta aggravati dal fatto che le nuove criticità vanno ad incidere su condizioni rese già precarie.
In questa situazione, con la manovra di bilancio in fase di varo e con le azioni di pianificazione legate alle risorse che l’Europa ha messo ha disposizione per i progetti post-pandemia, mi sarei aspettato dalla Giunta una convinta prosecuzione del lavoro fatto con gli esperti, alla ricerca delle migliori pratiche, delle soluzioni più produttive, dei percorsi maggiormente virtuosi da imboccare. Mi sarei aspettato, oggi come non mai, che l’Esecutivo provinciale prendesse sul serio l’intenzione di farsi aiutare, dimostrando l’umiltà e la forza di chi ascolta e riflette prima di – legittimamente – decidere.
Invece, purtroppo, a quanto ci è dato sapere quel gruppo di esperti non è stato e non è una fucina di idee e avvisi costantemente convocata a servizio del decisore politico. Sembra invece piuttosto che la Giunta abbia voluto utilizzarla come una foglia di fico: da esibire quando incalzata dalla stampa o dalle minoranze rispetto alla necessità di farsi aiutare in termini di visione e di contenuti; ma da lasciare ai margini quando si è trattato di mettere nero su bianco e di dare una priorità alle cose da fare.
Tanto premesso, interrogo il Presidente della Provincia per sapere:
A norma di regolamento, chiedo risposta scritta.