Nel corso della fase 1 dell’emergenza COVID abbiamo capito quanto sia importante il coordinamento e la collaborazione tra i vari livelli di governo. E lo abbiamo capito vedendo, nei mesi scorsi in Trentino, che non tutto era funzionato correttamente.
Alessio Manica, 4 novembre 2020
Tanto che di recente anche il Sindaco di Trento ed il Presidente del Consiglio delle Autonomie hanno chiesto maggiore collegialità e un reale coinvolgimento nella gestione dell’emergenza. Proprio per questo, tra il marzo e l'aprile scorsi, avevo presentato tre diverse interrogazioni – ad oggi senza ricevere risposta – per chiedere alla Giunta provinciale spiegazioni in merito alla mancata comunicazione agli enti locali trentini delle misure operative varate dalla Protezione civile nazionale, in particolare in merito all'attivazione dei centri operativi comunali (COC).
A causa di questa carenza comunicativa, infatti, sono stati pochi i Comuni trentini che nel corso della fase 1 hanno attivato il COC, e questo nonostante la Protezione Civile avesse previsto che nei Comuni, o nelle aree nei quali risultava positiva almeno una persona per la quale non si conosceva la fonte di trasmissione, il Sindaco provvedesse all’attivazione del COC.
Considerato che oggi ci troviamo nuovamente in una condizione emergenziale;
visti i nuovi passi falsi della Giunta – come per esempio, da ultimo, l'emanazione in data 26/10/2020 di un’ordinanza con disposizioni diverse dal DPCM del 24/10/2020 poi ritirata in fretta e furia –;
e viste le frequenti difficoltà di Piazza Dante a mantenere con gli altri livelli di governo rapporti di leale collaborazione con conseguenti impugnative e bocciature,
ho depositato una nuova interrogazione per chiedere alla Giunta come intenda svolgere il proprio ruolo di coordinamento tra diversi livelli di Governo; se intenda adottare delle linee guida operative per coordinare i vari soggetti chiamati a collaborare nella gestione dell’emergenza; con quali modalità intenda garantire il coinvolgimento degli enti locali.