Ai cittadini stiamo già chiedendo, e purtroppo sarà il leitmotiv delle settimane che ci accompagneranno d'ora in avanti, di rinunciare a tutto ciò che non è essenziale, ossia che non è lavoro e non è scuola. Uscire fuori a cena non è essenziale». Non riesce a nascondere la propria preoccupazione, il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
G. Marcolini, "Trentino", 27 ottobre 2020
La situazione attuale non ammette leggerezza, e le previsioni non inducono certo all'ottimismo. «Questo virus non è imprevedibile, conosciamo già oggi la direzione in cui stiamo andando e cosa ci dobbiamo attendere nelle prossime settimane - spiega il sindaco - perché lo dicono i dati, gli stessi che ci hanno fatto prendere una decisione forte riguardo il Mercatino di Natale. Veniamo da un dibattito su questa faccenda che è durato giorni, ma quando abbiamo annunciato la nostra scelta sapevamo che saremmo stati superati dalla realtà dei fatti, e così è stato».
Ianeselli, ieri mattina, era impegnato nel consueto resoconto della riunione di giunta appena svolta, ma il tema caldo, inevitabilmente, era tutt'altro, il nuovo Dpcm del presidente Conte e le deroghe che si è (auto)concessa la Provincia. «Ci riserviamo di leggere con attenzione i contenuti del provvedimento del presidente Fugatti», le parole del sindaco in risposta a una precisa domanda: se le misure della Provincia non vi dovessero convincere, potreste anche agire diversamente? Il rischio di un altro fronte di scontro fra le due amministrazioni è concreto. «Non vogliamo partecipare al dibattito fra livelli istituzionali sui contenuti delle varie misure - è stata la precisazione del sindaco - ma abbiamo ora la stessa consapevolezza che avevamo quando abbiamo preso la decisione sui mercatini».
Il primo cittadino di Trento non esclude, alla fine, di recepire in toto la nuova ordinanza di Fugatti («Se si riuscirà a tenere aperti i ristoranti dopo le 18, grazie a stringenti protocolli di sicurezza, lo si farà») ma al contempo mette prudenzialmente le mani avanti: «Il Comune ha la facoltà di adottare provvedimenti più restrittivi e non tanto sulla base di un braccio di ferro, quanto su valutazioni epidemiologiche». Fugatti ha agito sulla falsariga di quanto deciso, il giorno prima, dal collega altoatesino Arno Kompatscher. «Ma Kompatscher non ha soltanto alleggerito le maglie del Dpcm, ha anche stabilito il coprifuoco notturno», la sottolineatura di Ianeselli.
Il vero tema, per l'amministrazione comunale, è un altro: «Ai cittadini stiamo chiedendo lo sforzo di non uscire la sera. Se produciamo un raffreddamento dell'economia dovremo anche essere in grado di intervenire in aiuto di chi si trova in difficoltà, imprenditori, lavoratori autonomi, partite Iva. Il vero punto, al di là delle norme, è il sostegno economico e su questo il Trentino, anche grazie alla propria Autonomia, ha margini di manovra importanti. Ad esempio, esiste l'indennità provinciale di sostegno ai cassintegrati che integra gli interventi nazionali: l'auspicio, e l'appello, è di utilizzare tutti questi strumenti per fornire un aiuto economico agli esercenti e agli altri lavoratori, che non perdono il posto per il blocco dei licenziamenti ma magari sono in cassa integrazione o non vedono attivati i contratti».
Nell'incontro con i giornalisti, il sindaco di Trento ha anche lanciato un appello al personale dell'amministrazione comunale a fare ancora di più pensando a chi non ha la tutela del reddito garantito dal posto pubblico: «I dipendenti del Comune svolgono un ruolo importante e di grande valore, abbiamo tutti la responsabilità di fare uno sforzo in più nella consapevolezza delle difficoltà che sta vivendo il mondo del lavoro, in particolare quello privato, che sta soffrendo e soffrirà ancora tantissimo». Ma Ianeselli ha anche annunciato di voler spingere ulteriormente la leva dello smart working, auspicando che lo stesso facciano - fin dove possibile, ovviamente - anche le aziende del comparto privato.