Ecologia e lavoro: via all’era Ianeselli: «Presidi civici contro le disuguaglianze»

«Stasera iniziamo a scrivere un nuovo paragrafo della lunga e vivace storia democratica della nostra città». Con queste parole si è avviato ieri il nuovo corso dell’amministrazione di Franco Ianeselli.
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 8 ottobre 2020

 

Nel primo Consiglio comunale dopo le elezioni di fine settembre, tra neofiti e «vecchi di caserma», dopo il rito del giuramento, il nuovo sindaco ha presentato la sua giunta e ha illustrato il suo progetto per il governo della città nei prossimi cinque anni: «Credo che ognuno di voi senta, insieme a me, l’emozione e la responsabilità legati all’incarico che, con ruoli diversi, ci troviamo a ricoprire grazie alla fiducia che ci hanno accordato i cittadini di Trento». Parole simili a quelle del presidente del Consiglio comunale anziano, Paolo Piccoli, che poi è stato confermato nello stesso ruolo: «Il mio benvenuto ai consiglieri e alle consigliere (alle quali, sul banco, ha fatto trovare un fiore, ndr). Siamo tutti emozionati, specialmente i nuovi che per la prima volta mettono piede in quest’aula. Ognuno di noi — ha esordito subito dopo aver dichiarato aperta la prima seduta della consiliatura — non rappresenta se stesso ma tutta la città».

Nel suo intervento, Franco Ianeselli ha ricordato che «in quest’aula» è già stato altre volte: «L’ultima risale all’estate dell’anno scorso, a fianco delle lavoratrici delle pulizie, ingiustamente punite da un appalto pubblico al ribasso, attento ai costi economici ma non a quelli umani. Allora come nei prossimi anni — ha sottolineato il sindaco — stare accanto alle persone che resistono, alle famiglie, ai lavoratori, alle partite Iva, agli imprenditori sarà la nostra missione». Che aggiunge, prima dell’applauso finale: «Crediamo nelle nostre idee, ma non rinunciamo mai all’ascolto e alla sfida della partecipazione, cercando di tenere sempre aperta la porta del dialogo per meritarci la fiducia di chi ha scelto che stasera fossimo qui, in quest’aula». Una mano tesa alla minoranza che, accettando la presidenza di Paolo Piccoli — esponente della lista Insieme per Trento — ha proposto, con il placet della maggioranza, la vicepresidenza per il primo sfidante di Ianeselli in campagna elettorale Andrea Merler.

La minoranza si è però subito divisa. Se Merler – così come Lega, Fratelli d’Italia e 5 Stelle – ha subito affermato che «queste figure sono di garanzia», assicurando a Piccoli il suo appoggio, Dario Maestranzi (eletto nella lista «Carli sindaco») ha dichiarato il suo disappunto perché non coinvolto nella scelta. Posizione sostenuta successivamente anche dallo stesso Carli, che ha annunciato sul voto a Piccoli l’astensione. Prima delle votazioni sulle cariche istituzionali (su Piccoli presidente 34 favorevoli, una nulla e cinque bianche; su Merler vice 33 favorevoli, sei astenuti e uno all’ex vicepresidente Vittorio Bridi) la delibera di convalida degli eletti, con la presa d’atto delle dimissioni dei consiglieri Devid Moranduzzo (Lega) e Filippo Degasperi (Onda Civica), a cui subentrano rispettivamente Bruna Giuliani e Andrea Maschio. Ma in questi giorni, alle già annunciate dimissioni di Moranduzzo e Degasperi si sono aggiunte quelle di Stefano Bertoldi di Futura. È infatti direttore dell’Hospice Cima Verde, ente convenzionato con l’Apss, da qui la sua ineleggibilità a consigliere comunale. Gli subentra Giulia Casonato, la più giovane consigliere, classe 1997.

Tornando alle dichiarazioni di Ianeselli, che saranno poi compiutamente espresse in una successiva seduta per dare la possibilità anche ai consiglieri di poter intervenire, il sindaco ha delineato a grandi linee il suo programma. «A Trento, come nel resto del mondo, la pandemia è stata un grande acceleratore di disuguaglianza. Il nostro primo obiettivo sarà dunque quello di attivare gli anticorpi e di rafforzare tutti i presìdi civici sul territorio». Per quanto riguarda le altre priorità, oltre la gestione del coronavirus, Ianeselli ha insistito sui punti già annunciati in campagna elettorale: la transizione ecologica, «che potrà essere un motore straordinario», e che contempla anche «la tramvia sull’asse nord-sud della città e gli impianti a fune per avvicinare alla città il Bondone», ma anche il tema della sicurezza è stato anticipato: «Intesa in un’accezione ampia — ha spiegato il sindaco — non come ordine pubblico ma come bene pubblico . Anche in questo campo c’è bisogno di una sterzata».