Pochi minuti fa, il Consiglio provinciale ha approvato – con l’astensione dei consiglieri del Partito Democratico del Trentino – il disegno di legge 49/XVI che disciplinerà le future modalità di affidamento delle grandi derivazioni idroelettriche. Era una legge di portata storica, e la Giunta l’ha trasformata in un salto nel buio, senza una idea chiara di futuro e senza un progetto strategico per un settore che garantisce alla Provincia entrate annue per oltre 200 milioni di euro.
Gruppo Pd del Trentino, 7 ottobre 2020
I consiglieri Democratici, ed in particolare Alessio Manica, componente anche della competente commissione consiliare, hanno partecipato alla discussione avanzando proposte precise e richieste di modifica, chiedendo lungimiranza e attenzione nel trattare una materia e un settore fondamentali per connotare il futuro delle nostre comunità e del nostro ambiente naturale.
La decisione di astenerci è stata presa in ragione del non accoglimento della maggior parte degli emendamenti e degli ordini del giorno proposti, e in ragione della scarsa capacità di questa legge di definire in modo chiaro un disegno di prospettiva per una così importante partita.
Mentre abbiamo ottenuto l'impegno, con un apposito odg, ad un coinvolgimento della commissione sul tema che fondamentale dell'azionariato diffuso nella proprietà delle centrali, la Giunta ha scelto infatti di dare parere contrario, tra le altre, alla proposta di prevedere, nell’ambito delle future procedure di gara, la prevalenza di criteri di valutazione diversi da quello legato al canone/prezzo, come ad esempio gli investimenti sugli impianti, gli interventi di tipo ambientale, un’accorta regolamentazione degli usi concorrenti rispetto all’utilizzo idroelettrico. Aspetto sul quale abbiamo ottenuto qualche generica rassicurazione, ma non le previsioni di legge che auspicavamo.
In conclusione, nel disegno di legge che è stato approvato fatichiamo a scorgere un quadro chiaro relativo alla futura gestione di un settore tanto strategico per il Trentino. E questioni di fondamentale importanza come la priorità dei beni e dei mezzi di produzione; il ruolo della Provincia e degli enti locali nella gestione; le modalità di coinvolgimento delle comunità locali; le azioni di mitigazione e le iniziative volte alla gestione ambientale e allo sviluppo sostenibile dei territori; l’equilibrio tra l’uso dell’acqua a scopi idroelettrici e gli usi civile, agricolo, turistico, ricreativo… risultano purtroppo marginali nella norma varata.
"Noi non condividiamo - dice la capogruppo Ferrari - che la Giunta abbia scelto di affidare lo sfruttamento del nostro “oro bianco” al privato che sia disposto a pagare di più, perché poi essa possa occuparsi di garantire la difesa ambientale e la sicurezza dal rischio idrogeologico del territorio e delle persone. Noi crediamo che vada imposto come prioritario il dovere della compatibilità ambientale anche al soggetto che produce energia dalla nostra acqua"
Il gruppo provinciale del Partito Democratico del Trentino
Trento, 07 ottobre 2020