Non lo hanno dato a vedere fino all'ultimo, ma in cuor loro Alessandro Betta e i suoi compagni di avventura erano convinti che ce l'avrebbero fatta. Come in tutti i ballottaggi privi di apparentamenti ufficiali sapevano che sarebbero dovuti partire dai risultati del primo turno, già di per sé piuttosto rassicuranti.G. Ricci, "Trentino", 5 ottobre 2020
In più sospettavano che avrebbero raccolto molte preferenze degli elettori di Chiara Parisi che mai e poi mai si sarebbero perdonati, come aveva chiaramente anticipato la leader del movimento ambientalista, una eventuale vittoria della destra ad Arco. Senza contare che anche molti di coloro che si erano espressi a favore della coalizione di Roberto De Laurentis non avrebbero contribuito al successo di Giacomo Bernardi, considerato dai più il loro competitor numero uno di questa campagna elettorale.
Si può spiegare anche così il successo della coalizione che fa capo al sindaco uscente Alessandro Betta, che si è assicurato ancora il favore della maggioranza degli arcensi: 61% contro il 39 del suo avversario. Sarà sindaco per la seconda e ultima volta, come ha più volte anticipato, ma non per questo si risparmierà: «Anzi - ha dichiarato dopo aver avuto la certezza di essere stato riconfermato alla guida del quarto comune del Trentino - questo mi spinge a dare ancora di più, perché abbiamo la possibilità di dare seguito ad una progettualità politica che le elezioni non hanno interrotto».
Festeggiamenti discreti, ovviamente nel pieno rispetto del distanziamento, presso la sede del Pd, individuata come sede generale della coalizione nonostante le dimensioni ridotte. Il tempo non ha certo dato una mano, costringendo i più a rimanere sotto l'acqua ad aspettare che arrivassero i risultati. Informazione dopo informazione, la sicurezza della vittoria si è solidificata poco a poco, fino all'esplosione di gioia finale alla notizia che in tutte e 12 le sezioni Betta ha ottenuto più preferenze del suo avversario. Abbracci e pacche sulle spalle virtuali, visto che le manifestazioni di soddisfazione sono dovute sottostare alle rigide regole varate per il contenimento del contagio. Ma sotto le mascherine si intuivano sorrisi e felicità per un risultato che nel giro di un paio d'ore si è fatto incontrovertibile, fino alla conferma finale.
Un applauso liberatorio ha accolto l'ingresso in sede di Alessandro Betta, che non ha però potuto assaporare completamente il gusto della vittoria a causa di un nuovo allarme piena diramato pochi minuti prima dalla Protezione civile. Tuttavia ha fatto in tempo a ringraziare tutti i presenti, fra cui gli assessori Ioppi, Zampiccoli e Miori: «Se avessi perso - ha detto - sarebbe stata colpa mia, ma abbiamo vinto ed è stato merito vostro, il merito di una grandissima squadra. Evidentemente - ha aggiunto - c'è una comunità silenziosa che ha apprezzato il nostro lavoro. Ma noi opereremo anche per chi non ci ha votato, per il bene della nostra città».
Il neo riconfermato sindaco si metterà al lavoro fin da domani per costruire la giunta che lo coadiuverà nell'amministrazione della città per i prossimi cinque anni: sarà un passaggio particolarmente delicato, visto come si è conclusa la precedente esperienza politica. Non è ancora il momento di ipotizzare alcunché, ma è presumibile che si possa partire da alcuni punti cardine, come le 238 preferenze di Dario Ioppi, attuale assessore allo sport, e le 190 del "delfino" Gabriele Andreasi. Roberto Zampiccoli, attuale assessore ai lavori pubblici, e Guido Trebo della Civica potranno dire la loro, così come Nicola Cattoi dell'Upt: da valutare infine come garantire adeguata rappresentanza anche a PensArComune (Ugo Perini) e Arco Bene Comune (Tommaso Ulivieri).
Tempo ce n'è, anche se Betta punta a risolvere la partita quanto più rapidamente possibile, visto che la pandemia sta riprendendo forza e c'è assoluto bisogno di dare concretezza ai tanti provvedimenti di cui si sono costituite le basi in vista di una immediata approvazione, una volta terminate le consultazioni elettorali.
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