Alessandro Betta, sindaco uscente di Arco e candidato con il centrosinistra, al primo turno lei ha ottenuto il 34% e domenica sarà al ballottaggio. Cosa può portare alla città se venisse rieletto?A. Mapelli, "Corriere del Trentino", 30 settembre 2020
«In primis l’esperienza che abbiamo maturato affrontando situazioni difficili in questi anni. E poi voglia ed energia: rimarrei un sindaco giovane capace di coniugare passione e ascolto delle persone, mantenendo i toni sempre calmi. Ultimo mandato? Sì, come ho già detto confermo che mi prenderei una pausa».
Il suo avversario Bernardi dice che in città c’è voglia di cambiamento. È così?
«È un argomento che porta avanti senza basi. All’interno della sua coalizione c’è una parte guidata da Mauro Ottobre tutt’altro che nuova e che è stata fondamentale per lui. E anche personalmente Bernardi non è una figura fresca come lo è Chiara Parisi. Lei ha lanciato un segnale: in città c’è voglia di partecipazione e farò di tutto per assecondare questa voglia di condivisione».
Sia Parisi sia De Laurentis hanno ottenuto un buon risultato. Ci sono idee che potrebbe inserire nel suo programma?
«Il programma di Parisi è molto vicino al nostro, tanto che sto provando a portare avanti un dialogo per trovare un accordo entro venerdì. Sui temi a loro più cari, come ambientalismo e sostenibilità, penso che bisognerà continuare a passare dalle parole ai fatti come abbiamo fatto anche in questo mandato, con gesti concreti come l’abolizione della plastica in Comune o le navette elettriche che abbiamo in cantiere e che porterebbero i turisti in punti strategici come le Falesie o il Castello. In Consiglio poi saremo pronti a cogliere dalle opposizioni le idee migliori, interpretando la voglia dei cittadini di avere scelte condivise».
Arco è stato tra i territori più colpiti dal Covid e dalle conseguenze economiche. Cosa dovrà fare il Comune per aiutare la popolazione ora e in caso di nuove restrizioni?
«Ci siamo trovati ad affrontare l’emergenza sociale con strumenti inadeguati. Per questo abbiamo dato risorse a enti più liberi di mettere in campo interventi flessibili come Caritas e Tavolo della solidarietà di Valle, una strategia riproponibile. La struttura operativa del Comune è ancora attiva: dovrà essere tempestiva e intervenire con rapidità, attuando le misure necessarie a ridurre i rischi e sperando di non arrivare a un nuovo lockdown».
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