La scelta della Sicor s.p.a di recedere unilateralmente dal contratto collettivo del settore metalmeccanico è un atto grave e sbagliato; che priverà le lavoratrici e i lavoratori di diritti importantissimi e consolidati come quello di riunirsi in assemblea, di avere la previsione di uno stipendio minimo garantito, di essere rappresentati da un sindacato.
Sara Ferrari Capogruppo provinciale PD, 25 settembre 2020
Nonostante una situazione aziendale florida, con un utile netto a bilancio milionario e nonostante una lunga mobilitazione dei suoi addetti alla quale si sono aggiunti appelli e condivisioni a livello locale e nazionale, la Sicor s.p.a. ha deciso di disdettare il contratto di categoria per arrogarsi il diritto di contrattare personalmente con ogni dipendente, massimizzando così il proprio potere negoziale a discapito del personale.
Dopo aver interrogato nei giorni scorsi la Giunta e l’assessore allo Sviluppo economico rispetto a quali azioni siano state messe messo in atto per promuovere una conciliazione e facilitare il dialogo tra le parti (primo firmatario il cons. Alessio Manica), il Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino, ha promosso la richiesta di una informativa e convocazione straordinaria del Consiglio Provinciale, affinché la Giunta possa relazionare in Aula rispetto a quanto sta accadendo e alle sue potenziali ricadute. Appare infatti inaudito che una simile frattura si stia consumando in un territorio che ha fatto della collaborazione tra parti sociali e parti datoriali una delle caratteristiche principali del proprio tessuto economico.
Dopo anni di investimenti pubblici in attrazione d'impresa, proiezione internazionale, innovazione strategica, il Trentino corre il rischio di trovarsi senza una guida politica capace di immaginare e farsi garante di un futuro per il settore industriale locale. Con la crisi economica e sanitaria in corso ad aggravare la situazione, la Giunta provinciale non può limitarsi a dire che non può farci nulla.
Sara Ferrari