Stiamo veramente toccando il fondo, se il Presidente della Provincia incarica i suoi Uffici di diffidare una libera associazione di privati cittadini, com’è la “Consulta dei Genitori”, dall’esercitare il legittimo diritto di critica nei confronti della Giunta provinciale.Trento, 1 settembre 2020
Nei fatti si tratta di un questionario distribuito ai genitori aderenti all’associazione affinché segnalino i problemi connessi alla riapertura delle scuole e, per chi vuole, sia possibile esprimere anche una valutazione circa l’azione della Giunta provinciale in questo settore ed in questo momento particolare.
Ma se i cittadini non la pensano come vuole il leghismo imperante, ecco che scatta la censura preventiva.
Mai è successo tanto nella storia dell’autonomia e su queste fondamentali questioni ha oggi presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale il Cons. Luca Zeni del Partito Democratico, per capire sulla base di quali norme e presupposti giuridici la Provincia possa impedire l’esercizio della libertà di critica.
LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
SIAMO ALLA FINE DELLA LIBERTA’ DI CRITICA?
Ma cosa sta succedendo nella nostra terra, che fu l’ “Heimat” di uomini ed idee preziose per la democrazia; di uomini ed idee che seppero battersi fino in fondo per la libertà e la tolleranza; di uomini e idee che hanno costruito il nostro presente anche rinunciando al proprio; di uomini ed idee come quelle di Battisti e di Degasperi i quali, ognuno per la propria quota e la personale storia, seppero sempre spendersi contro ogni monopolio del pensiero?
Ufficialmente, in questi giorni, la Segreteria generale della Provincia ha chiesto ad un’associazione privata e libera come può essere la “Consulta dei Genitori” di rinunciare a raccogliere le opinioni dei propri aderenti e simpatizzanti, in merito all’operato del governo provinciale sulla gestione della pandemia ed in relazione alla scuola ed all’imminente ripresa delle lezioni. E così, mentre a Roma il “leader maximo” del Presidente Fugatti copre ogni giorno il governo nazionale di contumelie accusandolo di ogni nefandezza e misfatto in vista dell’inizio dell’anno scolastico, a Trento lo stesso Presidente diffida, di fatto ed attraverso una Struttura amministrativa, la “Consulta dei Genitori” dal divulgare dati raccolti alla luce del sole e con un semplice e trasparente questionario, nel quale viene solo richiesta – ma non imposta – anche l’espressione di un parere sull’attività della Provincia, con riferimento appunto alla pandemia ed al sistema scolastico provinciale.
A nostra memoria, mai nessun Presidente della Provincia, nella storia dell’autonomia speciale, è arrivato a tanto, anche quando la critica si rivelava ben più aspra e pesante rispetto ad una semplice serie di domande e di opinioni. Mai nessun Presidente della Provincia, democraticamente eletto, è intervenuto su normali cittadini per aver esercitato il loro diritto costituzionale alla critica ed alla libertà.
Accampando una lista di opinabili osservazioni di natura metodologica, tecnica e giuridica, il Presidente Fugatti, per il tramite di Uffici provinciali tra le cui competenze non pare ci sia un’attività di sorveglianza della pubblica opinione, ha deciso di limitare, se non del tutto impedire, una legittima libertà di espressione, provando così a zittire il sempre più diffuso dissenso che accompagna tutte le decisioni di una Giunta provinciale, probabilmente temendo la stessa un basso indice di gradimento.
A pochi giorni dall’appuntamento con la storia dell’autonomia, ovvero della più alta forma di libera espressione dei territori e delle popolazioni che li abitano, il leghismo prova maldestramente a zittire ogni possibile critica alla qualità dell’ azione politica, riportando così alla memoria di tutti comportamenti arroganti ed autoritari che speravamo, francamente, del tutto archiviati nell’armadio del passato.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
- sulla base di quali disposti normativi vigenti, la Provincia ritiene di poter contestare la legittimità del questionario prodotto dalla “Consulta dei Genitori”;
- sulla base di quali norme la Provincia reputa di poter imporre un immediato divieto di divulgazione di dati liberamente raccolti senza alcuna coercizione, senza invece ipotizzarne la pubblicazione dopo l’esito del confronto elettorale in atto;
- sulla basi di quali presupposti giuridici la Provincia reputa incoerente con il ruolo della “Consulta dei Genitori”, associazione libera di cittadini, la proposta di un questionario, che peraltro il singolo può tranquillamente rifiutarsi di compilare, sulle azioni politiche che interessano i figli degli aderenti alla suddetta “Consulta” che risultano quindi essere portatori di interessi diretti;
- quali altre azioni intende promuovere la Provincia per limite, contenere o fermare ogni possibilità di critica al proprio operato.
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
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Partito Democratico del Trentino