Pd-Lega, parte la corsa ai municipi: «Centrale la gestione post-Covid»

Se nei comuni piccoli la sfida delle prossime elezioni amministrative sarà tra raggruppamenti civici, nei centri maggiori del Trentino — con l’eccezione di Pergine Valsugana — a contendersi il governo delle città saranno ancora una volta centrodestra e centrosinistra, trainati da Lega e Pd, che seppur su fronti diversi devono entrambi fare i conti con l’unità delle rispettive coalizioni.
D. Baldo, "Corriere del Trentino", 13 luglio 2020

 

Lucia Maestri, segretaria dem, ha dovuto lavorare per la riaggregazione delle forze storiche: «Ripartiamo dai territori — afferma — cercando di ricucire la rottura del fronte del centrosinistra che si è consumata alle elezioni provinciali del 2018 con il mondo autonomista. In molte realtà che andranno al voto siamo riusciti ad ottenere importanti risultati su questo terreno, come a Trento e a Rovereto, dove in quest’ultimo caso il dialogo con il mondo civico è stato determinante. Qualche difficoltà è stata riscontrata su Arco e Riva, così come a Pergine Valsugana». Mirko Bisesti, segretario leghista, ha cercato invece di non «perdere pezzi», nel tentativo di contrastare la spinta centripeta che dalla coalizione spingeva alcune forze politiche che a livello provinciale sono con Fugatti a nuovi orizzonti: «L’unità della coalizione su Alessandro Baracetti non è riuscita a Trento, con Agire e Progetto Trentino che sono approdati rispettivamente su Marcello Carli e Silvia Zanetti — ricorda Bisesti — ma su Rovereto andiamo uniti, così come in altre realtà».

Sui temi, Lucia Maestri è chiara: «Abbiamo due avversari, il centrodestra ma anche il Covid. Dobbiamo assicurare la guida delle città al buon governo, a sindaci che sappiano affrontare una crisi già annunciata. Nella scelta delle candidature il bilancio conclusivo è un importante passo in avanti — spiega la segretaria dem — con persone preparate, selezionate dalle forze espressione dei territori, senza alcuna decisione calata dall’alto». Nessuna imposizione nemmeno dal centrodestra: «Su molti comuni non ha nemmeno senso presentarsi con i simboli di partito, lasciando la sfida alle liste civiche che rappresentano valori territoriali — conferma Bisesti — liste che spesso raccolgono anche a fianco dei partiti tradizionali sensibilità diffuse ma ascrivibili alla nostra area. In generale si respira aria di cambiamento, si incontrano cittadini stanchi della conduzione di alcune città da troppo tempo in mano a realtà legate al centrosinistra». Ma nessun pronostico sul risultato, nemmeno sui comuni più importanti come Trento e Rovereto, Arco, Riva del Garda e Pergine Valsugana: «Chi ha perso e chi ha vinto lo si saprà solo dopo i ballottaggi», afferma Bisesti, lasciando intendere che tutte le città sono «contendibili».

Per Maestri «l’obiettivo è quello di fare bene ovunque», senza però spingersi oltre nelle previsioni: «Il risultato — ammette però la segretaria del Pd — avrà ripercussioni politiche, anche in prospettiva delle elezioni provinciali del 2023». Bisesti non dà al voto per le amministrativa una valenza di così lungo respiro: «Per noi oggi è importante eleggere persone preparate che sappiano affrontare i problemi dell’oggi, e al tempo stesso capaci di affrontare il futuro delle loro comunità. La Lega ci sarà non solo con la visibilità dei propri sindaci e delle proprie liste, ma anche nei comuni più piccoli che eleggeranno sindaci civici comunque vicini alla nostra area».