Segretari comunali, il pasticcio della maggioranza leghista comincia purtroppo a dare i suoi cattivi frutti

Lo scorso dicembre il Consiglio regionale, con un blitz notturno della maggioranza leghista, ha approvato un’emendamento alle legge sui segretari comunali valido solo il Trentino, allo scopo di istituire un doppio albo per i Segretari e prevedere la durata quinquennale del loro incarico, la valutazione sull'operato del Segretario da parte del Sindaco e la possibilità di revoca anche nel corso della legislatura con decisione del Consiglio comunale su proposta del Sindaco in caso di valutazione negativa.
Sara Ferrari e Alessio Manica, 7 luglio 2020

 

Il nostro Gruppo espresse subito una forte critica, sia per non aver coinvolto il Consiglio delle Autonomie Locali sia perché la riforma indebolisce la figura del Segretario minandone l’imparzialità. Forti critiche, per le stesse ragioni, vennero espresse anche dal Consiglio delle Autonomie locali.

Lo scorso febbraio il Governo ha deciso di impugnare la norma.

Ora, con una nota del 18/06/2020 inviata al Presidente Fugatti e all’Assessore agli enti locali Gottardi, avente ad oggetto l'illustrazione di tematiche di stretta attualità per gli Enti locali trentini, il Consorzio dei Comuni trentini chiede alla Provincia di sbloccare la copertura delle sedi segretarili in procinto di rimanere vacanti. Nella nota il Consorzio dei Comuni ricorda che “con l’art. 8 ter l.p. 27 dicembre 2010, n. 27, come sostituito dalla l.p. 23 dicembre 2019, n. 13, la Provincia aveva adottato specifiche disposizioni finanziarie, al fine di consentire ai Comuni di procedere alla copertura delle sedi segretarili vacanti.” Ma che, “per effetto della successiva riforma della procedura di reclutamento dei segretari comunali in provincia di Trento, attuata dal Legislatore regionale con l.r. 16 dicembre 2019, n. 8, e della sua successiva impugnativa, da parte del Governo, avanti alla Corte costituzionale, il turn-over delle figure apicali presso le Amministrazioni comunali risulta, ad oggi, di fatto impraticabile.” Questo perché “se da un lato, infatti, la costituzione dell’albo provinciale dei segretari degli Enti locali risulta ancora inattuata dalla Provincia, per via della pendente impugnativa, l’assegnazione dei medesimi incarichi secondo le previgenti disposizioni risulta, del pari, impossibile, tenuto conto dell'intervenuta abrogazione della relativa disciplina, disposta dalla data di entrata in vigore della stessa l.r. n. 8/2019 con la sola eccezione dei concorsi già banditi.”

Per questo motivo oggi abbiamo depositato un’interrogazione, per sapere cosa intende fare la Giunta per evitare il rischio di una “sostanziale interruzione dell’operatività dei municipi” (come si legge nella nota) e perché, nonostante l’impugnazione del Governo sia di febbraio, non si sia ancora provveduto ad una norma transitoria a tutela dei Comuni e delle Comunità. Rimaniamo convinti che se si fosse scelto di procedere con meno foga ed arroganza, coinvolgendo gli enti e gli organi interessati e prendendosi il tempo necessario per pensare e condividere una riforma così importante, si sarebbe di certo raggiunto un risultato migliore e si sarebbero evitati sia l’impugnazione del Governo che il rischio di danneggiare l'operatività dei Comuni e delle Comunità.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:

Interrogazione scritta n.

 

Lo scorso 16 dicembre 2019, con un “blitz” notturno della maggioranza, il Consiglio regionale approvava tramite emendamento una riforma della procedura di reclutamento dei segretari comunali, valida per la sola Provincia Autonoma di Trento.

Oggetto della riforma era l’istituzione di un doppio albo per i Segretari, la durata quinquennale del loro incarico, la valutazione sull’operato del Segretario da parte del Sindaco e la possibilità di revoca anche nel corso della legislatura con decisione del Consiglio comunale su proposta del Sindaco in caso di valutazione negativa. Su questa decisione si sollevarono ampie e forti critiche, sia per il metodo adottato sia nella sostanza, perché la riforma indebolisce la figura del Segretario e ne mina il ruolo imparziale a garanzia dei Comuni. Forti critiche vennero espresse in tal senso anche dal Consiglio delle Autonomie locali, che stigmatizzò il metodo adottato e pose l’accento sulla necessità per i Comuni di avere una classe dirigente indipendente e preparata. Dure critiche furono espresse anche dall’Associazione di rappresentanza dei Segretari comunali, che parlò fin da subito di “numerosi profili di incostituzionalità, illegittimità oltre che di inopportunità amministrativa in una norma che tende a minare la terzietà e l’imparzialità dei segretari comunali”. Nel febbraio 2020 il Governo decideva di impugnare la Legge regionale 8/2019, contenente la riforma dei Segretari comunali.

In data 18/06/2020 il Consorzio dei Comuni trentini ha inviato al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e all’Assessore agli enti locali Mattia Gottardi una nota avente ad oggetto l’illustrazione di tematiche di stretta attualità per gli Enti locali trentini. Tra queste, al punto 5), viene sottolineata l’urgenza di “sbloccare la copertura delle sedi segretarili in procinto di rimanere vacanti, attraverso la definizione di una opportuna disciplina transitoria, rispetto al neo-introdotto art. 148 bis del CEL.”.

Nella nota succitata, il Consorzio dei Comuni ricorda che “con l’art. 8 ter l.p. 27 dicembre 2010, n. 27, come sostituito dalla l.p. 23 dicembre 2019, n. 13, la Provincia aveva adottato specifiche disposizioni finanziarie, al fine di consentire ai Comuni di procedere alla copertura delle sedi segretarili vacanti.” Ma che, “per effetto della successiva riforma della procedura di reclutamento dei segretari comunali in provincia di Trento, attuata dal Legislatore regionale con l.r. 16 dicembre 2019, n. 8, e della sua successiva impugnativa, da parte del Governo, avanti alla Corte costituzionale, il turn-over delle figure apicali presso le Amministrazioni comunali risulta, ad oggi, di fatto impraticabile.” Questo perché “se da un lato, infatti, la costituzione dell’albo provinciale dei segretari degli Enti locali risulta ancora inattuata dalla Provincia, per via della pendente impugnativa, l’assegnazione dei medesimi incarichi secondo le previgenti disposizioni risulta, del pari, impossibile, tenuto conto dell’intervenuta abrogazione della relativa disciplina, disposta dalla data di entrata in vigore della stessa l.r. n. 8/2019 con la sola eccezione dei concorsi già banditi.”

Per questo motivo, continua la nota, “tenuto conto della necessità imperativa, per gli Enti locali, di procedere tempestivamente alla copertura delle sedi segretarili che si rendono vacanti per il pensionamento dei titolari, a pena della sostanziale interruzione dell’operatività dei municipi, si sollecita la Provincia a farsi promotrice, presso il Legislatore regionale, di una norma transitoria, che - nelle more della conclusione del contenzioso costituzionale - consenta l’indizione dei concorsi, secondo la disciplina antecedente all’entrata in vigore della l.r. 16 dicembre 2019, n. 8.”

In conclusione, nella nota si solleva anche il problema dell’indisponibilità di figure professionali abilitate ad assumere le funzioni di Segretario, e si chiede quindi alla Provincia – sottolineando “l’ampia disponibilità del Consorzio dei Comuni Trentini a progettare e concretizzare, anche in tempi brevi, il percorso formativo - di promuovere “l’accesso al titolo abilitativo di nuovi soggetti” dando attuazione “al corso abilitante alle funzioni di segretario comunale in forma sperimentale, già previsto dall’art. 2, l.p. 8 agosto 2018, n. 6.”

Tutto ciò premesso,

si interroga la Giunta per sapere

  1. se è a conoscenza della situazione su descritta;
  2. come e con che tempi intende intervenire per porre rimedio alla situazione descritta nella nota del Consorzio dei Comuni trentini;
  3. perché, pur risalendo l’impugnativa del Governo allo scorso febbraio, non è ancora stata proposta al Consiglio regionale l’adozione di una norma transitoria, come suggerito dal Consorzio dei Comuni trentini;
  4. se, alla luce delle conseguenze prodotte sul sistema dei Comuni trentini dall’approvazione dell’emendamento su citato e non condiviso con il CAL e con il Consorzio dei Comuni trentini, ritiene che si sarebbe potuto agire in maniera diversa così da non rischiare di causare la “ sostanziale interruzione dell’operatività dei municipi”;
  5. se e quando intende avviare un nuovo corso abilitante alle funzioni di segretario comunale in forma sperimentale, come previsto dall’art. 2, l.p. 8 agosto 2018, n. 6.

 

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

 

Cons. Alessio Manica

Cons.a Sara Ferrari