Abbiamo lavorato (io per prima) più di dieci anni per rendere Trento "Città Turistica". Più di dieci anni. Siamo passati da 200.000 visitatori l'anno ad un milione investendo in strutture (i musei) nella loro rete, in festival qualificati, in intelligenze e competenze.
Lucia Maestri, 3 luglio 2020
Facendo leva su un rapporto speciale tra Pubblico e Privato, tra Natura e Cultura, che Trento può promuovere anche a beneficio di tutto il territorio provinciale. Ora pensare che Massimilano I, i Thun, i Madruzzo, le Case affrescate, un centro storico che racconta l'apertura della città alle diverse culture al dialogo, il Castello del Buonconsiglio, il Muse, il Museo dioscesano, le Gallerie, il Museo Caproni,le Albere, la Galleria Civica, il Festival dell'Economia, il Film Festival della Montagna, il nuovo Festival dello Sport, i centri di ricerca, l'Università, i Mercatini di Natale, la grandissima e pullulante creatività delle miriadi di associazioni e imprese culturali presenti in città siano un orpello, un inciampo, nel definire se Trento sia o non sia città turistica, è abominevole.
La negazione di una evoluzione importante della città capoluogo. La negazione della concezione del turismo culturale.Quasi che il turismo sia solo piste, laghi (magari fossero quelli giusti) e malghe! Quasi che il promuovere un intero territorio, con le sue diverse specificità e declinazioni, possa risultare blasfemo. Perdiamo tutti così. Perde il Trentino. Al netto delle aperture o chiusure dei negozi. Competenza,questa, che sappiamo,non essere in capo al Consiglio Provinciale. Deprimere Trento è deprimere il Trentino! Negare autonomia a Trento è l'equivalente di negarla al Trentino. Ma in Trentino prevale la filosofia del "meglio le piste" e l'hotel Cristina, in quel di Pinzolo....
No, Assessore Failoni, la competizione non è tra comuni limitrofi, ma con il resto del mondo... che ha i confini più ampi della sommatoria degli interessi dei molti hotel "abeti, piste e wellness".
Trento ha molto da dare e da dire. Basta volerla ascoltare.
A meno che non si ritenga Trento, la "nemica". Ma si, per qualche voto anche Trento nemica per voi ci può stare....cosa vuoi che sia..... Basta a Lei, e a voi per rispondere al vostro elettorato di riferimento.
Del Trentino, del suo destino, delle sue preziosità, della sua cultura milleniaria, della sua creatività chissenefrega!
E pensare che Bruno Kessler era uomo delle Valli. Che guardava alla città come fattore trainante di un Trentino, unico, coeso, e competitivo!
Altri tempi? E' evidente! Altro respiro? Evidente pure quello!