Approvati in Commissione legislativa gli emendamenti del consigliere Alessandro Olivi per il coinvolgimento delle parti sociali e dei territori nella nuova legge sulle aperture del commercio.Trento, 25 giugno 2020
“La via maestra però deve essere quella di ottenere la competenza in materia di commercio attraverso una norma di attuazione che attribuisca al Trentino Alto Adige la possibilità di disciplinare il nostro sistema distributivo in modo realmente innovativo ed in sintonia con le peculiarità dell'area alpina in cui lo stesso si colloca” - afferma Olivi - “Ottenere la competenza nello Statuto significa anche costruire un modello di commercio insieme agli attori che operano sul territorio: imprese, lavoratori, consumatori, istituzioni locali”.
Questa la proposta formulata oggi in Commissione legislativa dal consigliere Olivi per giungere a una riforma della disciplina sulle aperture delle attività commerciali che scelga la via dell’Autonomia per dare più forza ad un commercio a misura di comunità.
Rispetto alla proposta della Giunta di presentare una legge frettolosa e destinata irrimediabilmente allo scontro con lo Stato e alle possibili impugnative delle imprese, il consigliere ha depositato già oggi in Commissione tre emendamenti per chiedere l'introduzione nella previsione legislativa di un sistema di partecipazione delle parti sociali e dei territori nella scelta dei criteri che determineranno chi dovrà chiudere e chi potrà tenere aperto.
In particolare gli emendamenti, approvati dalla Commissione, prevedono:
1) di determinare l'individuazione dei comuni in cui opererà la disciplina sulle aperture e chiusure festive attraverso un preventivo necessario confronto con i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori, dei consumatori e dei comuni;
2) di promuovere il sostegno alla contrattazione territoriale ed aziendale nel settore commerciale per garantire la turnazione del personale nel lavoro straordinario, di estendere la fruizione di permessi e riposi compensativi aggiuntivi, di incrementare i trattamenti economici e di potenziare gli strumenti di conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro dei dipendenti delle imprese coinvolti nelle aperture domenicali o festive;
3) di assicurare il preventivo parere dei soggetti sopra indicati per l'eventuale ricorso alle deroghe previste in legge.
“Serve una riforma che coniughi libertà dell'impresa, pluralismo distributivo e qualità del lavoro. Un nuovo modello di commercio non calato dall'alto ma costruito con la partecipazione consapevole e responsabile di tutti gli attori del sistema. Solo la competenza diretta in capo alla Provincia può garantire questa strada” - conclude Olivi.
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