Se davvero la Lega e la Giunta provinciale volessero, come strumentalmente proclamato per anni, che gli stranieri presenti nel nostro territorio rispettassero le nostre regole, oggi farebbero di tutto perché quegli stessi stranieri fossero nelle condizioni di parlare italiano, di capirci e di conoscere la nostra cultura e imparare le nostre regole. È chiaro che non è così.
Trento, 17 giugno 2020
E se quando era partito di opposizione ha potuto fare proclami, senza essere chiamata a risponderne, ora che governa dovrebbe assumere scelte per il bene collettivo. Ciò di cui oggi abbiamo avuto conferma, è che la Lega trentina è disposta a non amministrare e a penalizzare la comunità trentina, pur di continuare con il disco rotto che l'ha portata momentaneamente al governo.
Sembra un paradosso, ma è proprio il modo in cui si è comportato la Giunta provinciale, che in una delle ultime riunioni ha deciso di rinunciare all'attuazione del progetto "Impact", approvato nel 2018 per l'integrazione degli stranieri residenti in Trentino, promuovendo una buona convivenza.
Parliamo delle migliaia di badanti che si occupano dei nostri anziani, dei lavoratori nei settori dell'edilizia, dell'agricoltura, delle madri e dei padri i cui figli vanno a scuola e giocano a calcio e a pallavolo con i nostri figli, sentendosi trentini a tutti gli effetti.
Il progetto era finanziato per metà dall’Unione europea attraverso il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 e per metà dallo Stato, per una spesa complessiva di 538 mila euro. Risorse già destinate e in parte già assegnate alla Provincia, tanto che la Giunta ha deciso di restituire allo Stato 376.000 € già incassati.
Non si trattava di risorse utilizzabili in altro modo, non si trattava di risorse sottratte ad altri servizi, opere o persone. Si trattava di risorse destinate a quel preciso scopo, che potevano essere utilizzate solo per quel progetto. Una decisione sciocca e dannosa alla fine per la nostra comunità, presa solo per tenere fede ad una posizione elettorale pretestuosa.