Dopo innumerevoli annunci ed inutili polemiche, il presidente del M.A.R.T., prof. Vittorio Sgarbi, comunica che “rinuncia” a portare a Rovereto il dipinto “Il seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, opera oggetto di molto clamore e divenuta emblematica della “gestione Sgarbi” del M.A.R.T.
Trento, 12 giugno 2020
Le argomentazioni adotte lasciano però sgomenti. Il prof. Sgarbi continua ad ostentare un percorso amministrativo che l’Assessore alla Cultura Bisesti ha smentito in un recente “question-time” in Consiglio provinciale e così Sgarbi tuona: “Bisesti non sa cosa dice”, perché, sempre stando alle dichiarazioni del presidente del M.A.R.T., l’Assessore avrebbe concordato con lui ed il Presidente della Regione Sicilia la spesa di 650.000,00 euro per la mostra in oggetto.
Oggi però il presidente Sgarbi rinuncia al quadro, offeso dalle tante proteste che si sono levate a Siracusa, mentre il suo intento era quello di fare “un dono” alla città “per quest’obiettivo, pensando, da Assessore alla Cultura, che il ruolo nuovo e la disponibilità della Provincia di Trento mi consentivano di spendere il denaro utile, ho fatto un gesto verso Siracusa.” In ogni caso comunica che arriveranno altre opere, perché “con 350.000,00 euro di Caravaggio a Rovereto ne porto sei.”
Si tratta di dichiarazioni che lasciano esterefatti ed il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino ha depositato oggi, in proposito, un’articolata interrogazione chiedendo di capire come possa il prof. Sgarbi utilizzare le risorse del M.A.R.T. per proseguire nelle funzioni di “Assessore alla Cultura della Regione Sicilia”; come possa decidere con tale arbitrio modi e contenuti delle azioni del Museo, accanto a molti altri interrogativi che attendono risposta da parte della Giunta provinciale.
LEGGI IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE
Interrogazione n.
CARAVAGGIO SI, NO, FORSE.
Alla fine, com’era nell’aria, “Il seppellimento di Santa Lucia” rimane a Siracusa e le assicurazioni sulla sua esposizione al M.A.R.T. “in dialogo con Burri” sono evaporate e dissolte nel nulla di polemiche inutili, facendo fede alle ultime parole del presidente del M.A.R.T.
Dopo mesi di annunci enfatici, di promesse solenni, di dure prese di posizione, di minacce e di quant’altro riesce a sfornare la “vis polemica” del prof. Vittorio Sgarbi, lo stesso proclama in un video rintracciabile in rete la sua ultima decisione, ovvero quella di sottoscrivere provocatoriamente l’istanza presentata da un vasto gruppo di cittadini siracusani per lasciare il celebre dipinto di Caravaggio esattamente dov’è stato fino ad ora. Si privano quindi Rovereto ed il Trentino della possibilità di vedere esposto il quadro, anche se per esporlo le casse pubbliche provinciali avrebbero dovuto sborsare la somma di 350.000,00.= euro per il solo restauro, con una “somma complessiva per la mostra di 650.000,00.= euro” (dichiarazione del prof. Sgarbi al quotidiano “La Sicilia” del 12 giugno 2020), per uno o due mesi di esibizione pubblica dell’opera.
Annunci a dichiarazioni che, in queste settimane, cambiavano costantemente. Dapprima si doveva trattare di un prestito al M.A.R.T. da parte del Fondo Edifici del Culto; poi si prevedeva di fornire una teca, ovviamente a spese del M.A.R.T., per il trasporto e per l’esposizione del quadro, teca che poi avrebbe accompagnato la vita futura del quadro nella sua sede storica. Ma qui cominciano le polemiche in Sicilia, perché in molti esprimono contrarietà ad un trasporto, giudicato da costoro pericoloso per la agilità dell’opera.
Allora il presidente del M.A.R.T. afferma che “paga lui” (anche se in realtà la somma esce dalle casse provinciali, cioè dai cittadini trentini) il restauro del quadro, la realizzazione della teca e in più ci mette anche una mostra di quadir di proprietà del M.A.R.T. ed una sua “lectio” in Sicilia e, quando qualcuno osa chiedere alla Giunta provinciale - e non al prof. Sgarbi – alcuni chiarimenti davanti a tanta confusione, ecco piovere l’ira funesta del presidente del Museo roveretano, con una sua risposta a mezzo stampa, dove si annunciano querele a carico dello scrivente Consigliere, reo di aver cercato di capire quale direzione si stava intraprendendo nella spesa di fondi pubblici e nella programmazione della mostra in esame.
Nel frattempo a Siracusa la protesta pare allargarsi e realizzarsi in una raccolta di firme di cittadini e soprattutto di personalità del mondo della cultura, fortemente preoccupate per i rischi possibili nello spostamento del quadro. A fronte di questa netta presa di posizione, con un appello al Governo affinché blocchi il trasferimento del Caravaggio a Rovereto, il prof. Sgarbi, nel frattempo salvato dalle acque come Mosè, afferma che le firme in calce a quella richiesta sono state estorte, ma gli esperti che hanno sottoscritto, come la grecista Cantarella, confermano invece la loro libera volontà nel firmare il suddetto appello al Governo.
Contemporaneamente ed utilizzando lo strumento del “question-time” nell’ultima tornata di lavori del Consiglio provinciale, il sottoscritto ha chiesto all’Assessore competente di conoscere lo stato dell’arte della programmazione e realizzazione della mostra e l’esponente della Giunta provinciale risponde che la stessa era programmata inizialmente per il mese di giugno, poi spostata a settembre a causa della diffusione della pandemia, ma gli aspetti “contrattuali” sono tutti da definire e, allo stato dei fatti, non pare esistere ancora alcun accordo formale per sostenere i costi onerosi del restauro del quadro di Caravaggio e dell’eventuale teca per il trasporto e l’esposizione.
In realtà a questa risposta ha replicato a mezzo stampa il presidente del M.A.R.T. che, riferendosi all’Assessore che lo ha nominato dice “la somma complessiva per la mostra, 650.000,00.= euro, è stata approvata un anno fa: Bisesti non sa cosa dice: però un anno fa c’era, con me e Musumeci, il Presidente della Regione siciliana, quando ne abbiamo parlato.” (vedi “La Sicilia” 12 giugno 2020).Replica che lascia esterefatti, perché il presidente del M.A.R.T. dovrebbe rispondere alla Giunta della provincia autonoma di Trento, non a quella siciliana e perché i rapporti economici di tale portata dovrebbero basarsi su documentazione ufficiale e non su meri accordi verbali.
Ma facciamo un passo indietro.
In data 11 giugno, il prof. Sgarbi scrive una nota, apparsa su di un quotidiano locale, con la quale ridicolizza la raccolta di firme fatta a Siracusa a corredo dell’appello al Governo e sostiene che il C.d.A. del Museo ha valutato lo spostamento della mostra a settembre a causa della diffusione pandemica ed “in tal senso possiamo confermare di rispettare i tempi”. Nella stessa data però, cioè l’11 giugno 2020, il prof. Sgarbi pubblica sul proprio profilo facebook un duro attacco al prof. Giansiracusa, promotore della raccolta di firme siracusane ed, affermando di sentirsi ancora Assessore alla Cultura della Sicilia dichiara che la somma di 350.000.00.= prevista per il restauro dell’opera è da considerarsi come un suo omaggio alla terra siciliana che lui tanto ama. Testualmente infatti il prof. Sgarbi dichiara in quel video: “ Io che sono stato Assessore e ho sempre pensato a quella città (….) e al capolavoro di Caravaggio, ho voluto continuare la mia opera di Assessore trovando quei soldi che la Regione non ha mai dimostrato la disponibilità a spendere. Io però d’un colpo, dopo le sollecitazioni di Silvia Mazza e altri studiosi tra cui il competente amico Granata, ho sempre pensato che il dipinto di Caravaggio, “Il seppellimento di Santa Lucia”, dovesse stare nel luogo dove Caravaggio lo ha dipinto. Dove non può stare, perché c’è l’umidità, ma in parte quel problema è stato risolto e dove non c’è, lo dico in maniera molto chiara, una teca molto costosa che serva a difenderlo dagli assalti di ladri e malviventi. Per cui, per quest’obiettivo, pensando da Assessore che il ruolo nuovo e la disponibilità della provincia di Trento mi consentiva di spendere il denaro utile, ho fatto un gesto verso Siracusa. (….)”. La dichiarazione registrata prosegue poi fra osservazioni critiche al prof. Giansiracusa e generiche accuse alla città di aver perso una partita culturale importante, mentre per quanto riguarda Rovereto assicura che porterà un Caravaggio più importante del “Seppellimento di Santa Lucia”, anche se avrebbe avuto tutti i permessi perché “sono io”, dice, “a decidere di non prendere più quell’opera, offeso, perché Siracusa “ha perso la possibilità semplice di un uomo che ama la Sicilia, che ha fatto l’Assessore alla Cultura e che si è ricordato della sua funzione, trovando una soluzione con i finanziamenti della Provincia di Trento. Quei finanziamenti c’erano, ci sono, ma posso darli a qualunque altra città per avere un Caravaggio e esporlo a Rovereto”.Conclude poi sostenendo che è stato “tolto alla città un dono di una persona che ama la Sicilia.”
Sempre sul quotidiano “La Sicilia” del 12 giugno 2020, il prof. Sgarbi rimarca il concetto dicendo che: “con 350.000,00.= euro di Caravaggio a Rovereto ne porto sei.”
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore provinciale competente per sapere:
- se gli stessi sono a conoscenza del fatto che il prof. Sgarbi intende utilizzare risorse pubbliche, come quelle del bilancio del M.A.R.T. e quindi della comunità trentina, per continuare a svolgere la funzione di Assessore regionale siciliano alla Cultura e per questo intendeva restaurare un quadro che gli sta a cuore e fare infine dono alla città di Siracusa di tale restauro;
- in base quale mandato politico ed amministrativo il presidente attuale del M.A.R.T. ha messo in campo una tale mole di risorse (650.000.00.= euro totali, di cui 350.00.00.= per il restauro, stando alle sue dichiarazioni), come quelle da lui promesse per il restauro in oggetto, quando poi lo stesso afferma che: “tanto la mostra la posso fare con un Caravaggio più importante.”;
- se la Giunta provinciale conferma i contenuti della risposta alla “question-time” del 9 giugno scorso sul tema, risposta nella quale l’Assessore competente dichiarava non esserci alcun atto ufficiale rispetto al prestito del quadro “IL seppellimento di Santa Lucia”, oppure se abbia invece ragione il prof. Sgarbi che pare smentire l’Assessore con l’affermazione: “Bisesti non sa cosa dice” e se l’Assessore ed il presidente del M.A.R.T. si parlino e si relazionino, o se il presidente del Museo abbia “carta bianca” per muoversi a piacimento nelle modalità e nei contenuti;
- perché ci si è avventurati in un percorso così tortuoso e che ha creato tante polemiche in Sicilia, per avere una singola opera se, stando a quanto afferma il prof. Sgarbi, si possono portare quadri di Caravaggio più importanti a Rovereto, addirittura “sei”, per la somma di 350.000,00.= euro;
- come è possibile che nel medesimo giorno il presidente del M.A.R.T. confermi di aver tutte le autorizzazioni per ottenere il prestito dell’opera e poi decida di rinunciarvi, offeso, per una semplice raccolta di firme che lui stesso ridicolizza e quali sono quindi la linee programmatiche del M.A.R.T. ed i limiti della discrezionalità del presidente del Museo;
- se la Giunta provinciale condivide o meno una condotta così irrispettosa ed anche offensiva per la città di Siracusa che, dalle descrizioni del prof. Sgarbi, pare ridotta ad elemosinare dal Trentino i soldi per il restauro del Caravaggio e se, infine, una tale condotta sia compatibile con il ruolo ricoperto dal presidente del M.A.R.T..
A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.
Distinti saluti.
avv. Luca Zeni