Zeni interroga la Giunta sul il volontariato per i centri estivi

L’emergenza Covid-19 impone misure rigorose per la ripresa di attività di ogni settore, misure che incidono pesantemente anche sui “Centri estivi” che svolgono il prezioso compito di coinvolgere bambini e ragazzi in attività ludiche, sportive ed educative, sgravando le famiglie da obblighi ed impegni e proseguendo, in alcuni casi, il lavoro già avviato a scuola.
Luca Zeni, 

Tali misure prevedono un rapporto di proporzione molto stringente fra operatori e fruitori del servizio, con conseguente aumento di costi che ricade invariabilmente sulle famiglie. Per tali ragioni, si fa ricorso a volontari, fino ad un'età minima di sedici anni, che affiancano gli operatori, ma con costi molto più contenuti, come insegna l’esempio virtuoso della Regione Emilia Romagna con il suo recente “Protocollo regionale per attività ludico-ricreative”.

In Trentino invece la Giunta provinciale (delibera n.741 del 3 giugno 2020) autorizza solo il coinvolgimento di volontari maggiorenni e formati, di fatto limitando moltissimo tale partecipazione ed a questo proposito il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha presentato oggi un’interrogazione in Consiglio provinciale per chiedere alla Giunta la modifica delle disposizioni emanate lo scorso 3 giugno, allargando la fascia dei volontari fino ad un limite minimo di età pari a sedici anni, come già avviene altrove.

 

IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE

 

Disposizioni più ragionevoli per i centri estivi

 

L’emergenza Covid ha inciso pesantemente sulla vita di ogni persona: condizioni economiche, possibilità di assistenza, relazioni sociali, ogni ambito è stato toccato.

In particolare sono stati colpiti i bambini, paradossalmente (e fortunatamente) i meno toccati dai rischi clinici del virus, ma spesso costretti in casa, con lezioni on line non certamente paragonabili a quelle tradizionali, e con possibilità di attività extrascolastica preclusa.

Con la chiusura delle scuole il periodo estivo vede spesso bambini e ragazzi coinvolti in attività ludiche, sportive, educative, con il fine di dare continuità alle esperienze dei giovani e di affiancare le famiglie nella gestione degli stessi. Dopo lunghi mesi di lockdown, quest’anno ancora di più i ragazzi necessitano di riprendere la loro vita, e questo sarà sicuramente reso più facile dall’andamento dell’epidemia, che ormai la maggioranza degli esperti ritiene stagionale, e quindi a minore impatto nel periodo estivo, soprattutto all’aperto.

Le disposizioni di sicurezza previste per i centri estivi risultano molto rigorose, prevedendo uno stringente rapporto di proporzione tra operatori e ragazzi, con conseguente aumento di costi, che inevitabilmente rischiano di ricadere sulle famiglie.

Anche questo motivo spesso si fa ricorso a volontari, che affiancano gli operatori ma con costi inferiori, pensiamo ad esempio all’attività di oratori e associazioni culturali e sportive.

In Emilia Romagna il “protocollo regionale per attività ludico-ricreative – centri estivi – per i bambini e gli adolescenti dai 3 ai 17 anni” prevede che “è consentita inoltre la presenza di volontari di età pari o superiore a 16 anni, purché ne venga garantita la supervisione attiva da parte del responsabile del centro estivo”.

Le linee guida approvate dalla giunta provinciale con delibera 741 del 3 giugno 2020 stabiliscono invece che “Tenuto conto dell’ampia gamma dei servizi erogati e delle differenti caratteristiche organizzative, costituirà un’opportunità positiva la possibilità degli Enti di coinvolgere volontari maggiorenni, formati per la tipologia della proposta offerta”.

Anche alla luce delle Linee guida approvare in conferenza delle Regioni e delle Province autonome in 9 giugno 2020, che introducono alcune disposizioni di maggiore flessibilità,

si interrogano il Presidente della Giunta provinciale e l’assessore competente per sapere:

se intenda modificare le linee guida approvate, estendo la possibilità nei centri estivi di coinvolgere volontari maggiorenni anche ai maggiori di 16 anni, come già avviene in altre regioni.

 

A norme di regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti

 

                                                                                                           avv. Luca Zeni