Il Consigliere del Partito Democratico Alessandro Olivi ha depositato oggi un’interrogazione per segnalare le scarse risorse, deliberate dalla Giunta, per gli interventi di riorganizzazione aziendale imposti dalla pandemia.Trento, 9 giugno 2020
Nella Legge Anti-Covid (L.P. n.3/2020) è contenuta una misura, all’art.4, finalizzata a sostenere interventi di riorganizzazione e adattamento delle imprese nella prospettiva della ripartenza dopo il blocco forzato. Possono essere finanziate spese per sostenere i costi per l’implementazione delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro, i progetti di digitalizzazione e di riconversione digitale, la promozione del lavoro agile, lo sviluppo di servizi per la fornitura di beni a domicilio, i progetti di ricerca e di sviluppo anche in materia di COVID-19, la riconversione produttiva e l’avvio di nuova imprenditorialità per la produzione dei prodotti necessari a rispondere alla pandemia.
Lo stanziamento previsto per questa tipologia di aiuti ammontava ad euro 15 milioni.
La Giunta provinciale ha adottato nei giorni scorsi la delibera che regola i criteri e le modalità di applicazione dei suddetti incentivi da erogarsi tramite lo strumento della compensazione fiscale.
Con grande enfasi la Giunta aveva, in sede di approvazione della legge, dichiarato di voler accompagnare le aziende trentine nella difficile fase della ripartenza finanziando investimenti per migliorare la qualità, l’innovazione, la sicurezza del lavoro e più in generale la graduale trasformazione tecnologica del nostro comparto produttivo.
“Tante belle parole ma pochissima concretezza e soprattutto risorse praticamente irrilevanti. - osserva Olivi - Infatti un esame attento della delibera in oggetto porta a concludere che lo stanziamento iniziale di quindici milioni si è nel frattempo ridotto a dieci. Ma non basta. Questi dieci milioni non sono destinati appositamente ed esclusivamente a sostenere le spese per la riorganizzazione aziendale, spesso anche imposta dai rigidi protocolli di sicurezza, ma verranno invece utilizzati per finanziare tutti gli interventi previsti in compensazione fiscale, sia vecchi che nuovi, senza alcuna priorità, né vincolo di destinazione, per le spese di carattere straordinario. E’ presumibile prevedere che meno di un terzo delle risorse inizialmente stanziate saranno destinate allo scopo”.
A fronte degli 89 milioni di euro stanziati per i contributi a fondo perduto in favore degli operatori economici che hanno subito gravi danni in conseguenza della pandemia, era necessario anche aiutare con adeguati finanziamenti le imprese ad affrontare il riassetto della loro organizzazione attraverso l’implementazione di nuove tecnologie, nuove competenze e nuovi modelli di lavoro. Purtroppo per questo secondo fabbisogno rimangono solo le briciole con il dubbio che la stessa legge anticrisi risulti, su questo tema, significativamente annacquata.
“Se infatti i contributi a fondo perduto sono necessari per compensare le perdite di fatturato gli investimenti per le spese della ripartenza sono in prospettiva ancora più determinanti” – conclude il consigliere.
Queste le domande poste alla Giunta nell’interrogazione:
Alessandro Olivi
Vicepresidente
Consiglio della Provincia autonoma di Trento
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