La vicenda della foto del lago serbo utilizzata per promuovere il lago di Caldonazzo non è “piccola cosa” perché mina la nostra affidabilità come territorio, la nostra serietà. Con il copia e incolla invece di unici diventiamo dozzinali. Perché se i messaggi non trasmettono verità e non sono coerenti quei tre milioni di investimento promozionale annunciati partono proprio male. Attendiamo risposta...
Alessio Manica, 4 giugno 2020
[IL TESTO dell'interrogazione] “Respira, sei in Trentino” è lo slogan di una delle campagne pubblicitarie promosse da Trentino Marketing rivolta a sportivi, curiosi, amanti del relax e alle famiglie.
Dopo il Covid-19 che ha tenuto tutti in casa e che ci ha obbligati a temere le cose più naturali come incontrare gli altri, sentirci liberi di andare dove vogliamo e persino di respirare, così riporta il sito di Trentino Marketing, ”la nuova campagna invita (quindi) ad un respiro più evocativo, coinvolgente e contestualizzato all’interno di immagini che comunicano gioia e voglia di vivere, andando oltre l’atto fisico del respirare per recuperare il proprio tempo, allentare la tensione, ritrovare sé stessi e riacquisire un nuovo equilibrio, in armonia con il verde dei boschi e l’azzurro dei laghi”.
Ora, a parte il discutibile riferimento alle difficoltà respiratorie, purtroppo una delle manifestazioni cliniche più frequenti del nuovo coronavirus, colpisce che per promuovere il verde dei boschi e l’azzurro dei laghi del Trentino si sia ricorso ad immagini provenienti dal altri luoghi. Alcune immagini infatti si riferiscono ad un laghetto che si trova in Serbia e, presumibilmente, sono state acquistate sul catalogo Getty Images, del quale merita qui di essere citato anche il sottotitolo, ispiratore, forse, delle scelte di Trentino Marketing: “Moving the world with images”.
Muovere, cambiare il mondo con le immagini può essere una lodevole aspirazione, ma nel nostro caso era proprio necessario promuovere il Trentino con immagini provenienti da altri luoghi? (S)cambiare il lago di Caldonazzo con il laghetto di Oblačinsko?
E’ evidente che non è da alcune fotografie improprie o dal velato riferimento a sintomi della Sars-Covid-19, sperando che i pubblicitari sappiano quello che stanno facendo, che può essere giudicata una campagna promozionale, ma in un momento in cui tutti, anche i fotografi, hanno subito l’impatto della pandemia, mentre anche la Giunta provinciale invita a consumare trentino, l’utilizzo di materiale proveniente da fuori provincia per promuovere il Trentino non può che far sorgere qualche domanda.
Tanto premesso
interrogo il Presidente della Provincia e l’Assessore competente
per sapere:
come valutano la campagna di Trentino Marketing “Respira, sei in Trentino” con particolare riferimento alle due osservazioni fatte in premessa, ovvero alla possibile, forse involontaria, allusione alle difficoltà respiratorie e l’utilizzo di immagini fissate fuori dal Trentino;
se, nel rispetto di un generico programma di valorizzazione e promozione delle risorse locali spesso annunciato anche dalla maggioranza, non ritengano opportuno dare delle direttive a Trentino Marketing affinché in futuro non ricorra a materiale esterno per promuovere il turismo provinciale;
quali costi ha comportato l’acquisto e il lavoro di post-produzione delle immagini non provenienti dal Trentino utilizzate per la campagna “Respira, sei in Trentino” e se tale costo è stato confrontato con il costo che avrebbe comportato utilizzare immagini di professionisti locali.
cons. Alessio Manica
A norma di regolamento chiedo risposta scritta.
Trento, 4 giugno 2020