Il consigliere provinciale del Pd Luca Zeni aveva già aspramente criticato il progetto della cosiddetta "Amazon trentina" durante il dibattito in aula sulla legge 3. Dopo aver letto sul Trentino di ieri le parole del "padre" di quella iniziativa, l'assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli, il giudizio dell'ex assessore alla Salute non cambia. Anzi, è ancor più drastico: «Soldi pubblici sprecati»."Trentino", 4 giugno 2020
Un veloce passo indietro. Commentando la notizia del possibile sbarco a Trento di Amazon, che vorrebbe aprire un centro logistico nella zona nord del capoluogo, Spinelli ieri ha rilanciato il progetto del portale trentino del commercio, idea nata in piena emergenza Covid quando gli acquisti di beni (non solo merci, ma anche alimenti) si è improvvisamente spostata in larga parte sul web, tanto da far affermare all'assessore tecnico durante il dibatto in consiglio provinciale che «il commercio tradizionale è morto». Affermazione grave, ma che rende l'idea della situazione di forte difficoltà del settore, già prima del lockdown in tensione per la concorrenza spietata delle grandi catene on-line. Ecco, dunque, l'idea del portale trentino che, nelle intenzioni della giunta, dovrebbe mettere in contatto domanda e offerta di prodotti trentini o comunque venduti da commercianti trentini. Un modo per far incontrare un certo tipo di domanda con un certo tipo di offerta, puntando su una sorta di "mutualismo" dell'acquisto: magari pago qualcosa di più, ma in questo modo sostengo l'economia locale.
Secondo Luca Zeni, però, il progetto non sta in piedi. Sotto molti punti di vista. Anzi, sotto tutti. «Da quando abbiamo approvato la legge 3 è passato quasi un mese e ancora non è stata emanata alcuna delibera sul progetto del portale trentino, segno che la giunta non ha le idee molto chiare in materia. Ciò che va chiarito, tuttavia, è che quello di cui parla Spinelli non è un progetto definito, ma un'idea ancora in fase embrionale. È stato stanziato 1 milione di euro per un bando di ricerca, ma senza dati a sostegno, senza analisi sull'andamento degli acquisti durante il Covid e post Covid e senza una prospettiva concreta di realizzazione. Questo si chiama "spreco di risorse pubbliche"».
Secondo il consigliere Zeni, Spinelli e la giunta provinciale si sarebbero fatti prendere la mano dall'emergenza, immaginando uno stato di agonia del commercio al dettaglio che non troverebbe corrispondenza nella realtà: «A parte il fatto che il Trentino è sempre stato il fanalino di coda italiano negli acquisti on-line, ma ci sono altri modi per sostenere il commercio tradizionale. Penso ad un abbassamento delle tasse o a una sburocratizzazione del settore. Investire 1 milione per la ricerca preliminare su un portale di vendita local senza avere dei dati precisi sulla massa critica che il sistema dovrebbe avere o senza porsi il problema della distribuzione è invece superficiale ed è uno spreco di soldi pubblici.
Secondo la giunta, il lockdown avrebbe completamente mutato le abitudini di acquisto dei trentini. Ma siamo sicuri sia davvero così? Oppure l'impressione che ha Spinelli non è suffragata da dati reali? È ovvio che in un periodo di quarantena la crescita del commercio on-line è forte, ma è altrettanto vero che quando la quarantena sparisce le persone, tendenzialmente, riprendono le proprie abitudini negli acquisti così come succede in tutte le crisi congiunturali».Sull'arrivo di Amazon in Trentino, invece, il punto di vista di Zeni è analogo a quello di Spinelli nel sostenere che «l'operazione è importante sotto il profilo occupazionale e non avrà ricadute negative sulla nostra economia. Amazon gioca su un terreno diverso da quello del commercio locale»
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