C'è grande voglia di andare al voto in Franco Ianeselli: «La cosa più sbagliata è considerare la democrazia come un servizio non essenziale. La città ha riaperto ed è molto importate che per l'autunno ci siano delle amministrazioni pienamente legittimate. Si ragiona a livello nazionale su un election day a settembre, comprensivo di amministrative e referendum. Non capiremmo dunque qualunque argomento che potesse portare nella nostra regione ad un differimento di quella data».
G. Tessari, "Trentino", 4 giugno 2020
Progetti strategici
E per limare il programma per la città il candidato sindaco del centrosinistra ha lanciato una sorta di larga consultazione on line. Un questionario a metà tra l'indice di gradimento di quello che è stato fatto, anche di recente a Palazzo Thun, e la proposta di alcuni maxi temi per la Trento del futuro prossimo: «Ci sono sul tavolo i progetti temporanei per aiutare la città ma anche le direzioni da assumere. Per noi è strategico l'interramento della ferrovia, ma anche il potenziamento dell'Università con l'arrivo della facoltà di medicina. Si vada avanti con i progetti già decisi come quello della nuova piscina e dell'ascensore per Mesiano. Gli investimenti sono un ottimo modo per trainare la ripartenza. Oltre all'assistenza alle persone serve il lavoro».
Tutte le liti del centrodestra
Ianeselli non ha risparmiato nemmeno alcune stilettate al centrodestra: «Storicamente se la prendevano con gli stranieri, durante la lunga quarantena se la sono presa con l'ordine dei medici e con l'Europa, visto che qualcuno giocava a fare l'ammaina bandiera della Ue. Nel prendersela sempre con qualcuno adesso sono arrivati a prendersela tra di loro».
Nel parco di piazza Cantore, all'aperto come dettano i tempi, c'è stata la ripartenza della campagna elettorale del candidato del centrosinistra dopo il lungo lockdown. Che non poteva presumere dai giorni bui del virus: «Tra le persone che sono scomparse per il Covid oltre agli anziani e agli operatori sanitari voglio ricordare i religiosi, visto che la comunità dei nostri frati Cappuccini è stata molto colpita. In questi mesi noi non ci siamo fermati, abbiamo dialogato in modo diverso, a distanza e molti dei nostri candidati in queste settimane sono stati tra i 700 volontari del Comune che hanno contribuito a tenere coesa la società trentina. Sono tante le persone che dobbiamo ringraziare perché hanno garantito in questi mesi che la vita proseguisse.»
Tanti big in coalizione
Ieri ha scelto di parlare il solo candidato sindaco ma, aldilà di come uno la pensi poi non si poteva non notare come alle spalle di Ianeselli ci fosse una sorta di dream team in appoggio alla sua corsa a primo cittadino. Decenni di politica trentina, in un ventaglio davvero molto ampio: Paolo Piccoli, Giorgio Tonini, Ugo Rossi, Mario Raffaelli, con Marco Boato assente ma presentissimo in SiAmo Trento. Sarà interessante vedere se e come la proposta di tradurrà in governo della città: «Nella coalizione sono rappresentate le culture politiche che hanno fatto la storia di questa provincia: ci sono gli autonomisti, i riformisti, i popolari e gli ecologisti. A gennaio abbiamo scelto una strada di unità e la vogliamo percorrere in questi prossimi mesi, che saranno difficilissimi. Questa è la grande differenza tra noi ed i nostri avversari; dall'altra parte litigano. Ne prendiamo atto. Il Comune in questo periodo ha fatto bene».
E nel piano della giunta, si chiama Trento Oltre, che Ma qual è la ricetta che Ianeselli «vede» per fare riprendere quota alla città? «Aiutare chi è caduto e chi cadrà a rialzarsi. La città passo dopo passo ripartirà. Ma anche lasciar correre chi è in grado di farlo: parlo di esercenti, imprenditori, associazioni. E per questo, servirà un Comune molto più amico dei cittadini e delle imprese. Dobbiamo ricordare le scelte contrastate, non facili, che nei decenni scorsi ci hanno permesso di essere quello che siamo diventati: Università da una parte e Autobrennero dall'altra. Nulla ci è stato regalato».