Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, il presidente della Fiepet Confesercenti Massimiliano Peterlana ha definito la sua azione «inesistente» durante questo periodo di emergenza. Come risponde?
«Gli ho telefonato stamattina (ieri, ndr ). Per dirgli innanzitutto che il sindaco lavora come prima se non di più e che parla attraverso la sua giunta. Non vivo di protagonismo, quello che conta è che il governo cittadino sia presente sui vari temi e attraverso gli assessori di competenza restituisca e comunichi, nel momento in cui si prendono le decisioni, ciò che la giunta stabilisce».
Questo è successo negli ultimi mesi?
«Ho sempre creduto molto nella collegialità. In due mesi e mezzo abbiamo fatto tantissimi incontri di giunta, molti di più di quello tradizionale del lunedì, almeno due o tre a settimana e tutti dedicati all’emergenza coronavirus. Il lavoro di squadra è stato ed è importante. A me interessa che le decisioni che prendiamo vadano bene per la città e se non è così che si cambino in fretta».
È soddisfatto di quanto realizzato finora?
«Sì, a cominciare dall’apparentemente semplice distribuzione delle mascherine: effettuarla in un Comune da mille abitanti è una cosa, diverso in uno da 118.000. Sono soddisfatto anche di tutto il lavoro fatto sui mercati: abbiamo saputo chiudere e riaprire al momento giusto. Quello del giovedì, fra l’altro, a partire da questa settimana verrà riattivato nella sua totalità: per garantire il distanziamento sociale i banchi posizionati nella parte stretta di via Esterle verranno trasferiti temporaneamente in via Belenzani e quello in cima a via del Torrione troverà spazio in piazza Fiera».
Che altro?
«Penso a tutto ciò che riguarda i parchi: già prima della chiusura avevamo provveduto con alpini e volontari alla sorveglianza. Anche oggi (ieri, ndr ) ho partecipato a un incontro di un’ora e mezza focalizzato sull’analisi delle linee guida nazionali per la fruizione: bisogna capire come effettuare la sanificazione, sorvegliare un certo uso dei giochi. Ma ci siamo occupati anche della spesa, offrendo una seconda possibilità che garantisse spazi più ampi e prezzi più bassi rispetto al supermercato più vicino a casa».
In vista dell’assestamento di bilancio di fine giugno come vi state muovendo?
«Interverremo su tanti settori, a cominciare dalla famiglia ma senza dimenticare le persone singole, quelle che vivono da sole, quelle più fragili, gli anziani. Ad esempio per i servizi di accoglienza in forma diurna e residenziale a favore di persone disabili e adulti abbiamo ipotizzato di aumentare la spesa corrente di 260.000 euro, mentre ulteriori 330.000 pensiamo possano servire per il sostegno economico alle famiglie in difficoltà, per i canoni di affitto o le bollette. Centomila euro in più vorremmo trasferirli alle associazioni, per fare in modo di poter abbuonare delle spese che hanno dovuto sostenere in relazione al momento di emergenza e per la gestione delle sedi. Stiamo valutando come intervenire per facilitare e tagliare».
Puntate molto sulla quotidianità dei cittadini.
«Certamente, la quotidianità della vita, del muoversi, del lavorare, dell’ambito educativo, della crescita della comunità attraverso la cultura. Ma anche la quotidianità impegna molto, perché è necessario conoscere nel dettaglio leggi e provvedimenti e capire come si traducano sulla città: si pensi ai controlli effettuati dalla polizia locale. Spesso, anche per volontà mia, hanno avuto un approccio informativo prima che sanzionatorio, è stato fatto un lavoro importante di affiancamento alla comunità».
Quanto alle realtà «che fanno città» come bar e ristoranti?
«Oltre allo spostamento in autunno del pagamento delle imposte caratteristiche degli esercizi pubblici, interverremo sicuramente sui plateatici, che saranno più ampi come consentito dal Dpcm del governo per garantire il distanziamento tra le persone. Si tratterà di verificare quali agevolazioni si possano introdurre, se riduzioni o interventi di altro tipo, anche di gratuità come pare quasi certo».
C’è un tema che vi sta particolarmente a cuore?
«Stiamo lavorando tantissimo in previsione della riapertura delle scuole e sul suo rapporto con la mobilità. Ma anche su asili nido e scuole materne: speriamo di riaprire a metà giugno. La decisione è provinciale, ma noi saremo pronti per la ripartenza. È questo il vero tema: il Comune deve essere pronto a garantire che tutto ciò che viene di volta in volta consentito dallo Stato o dalla Provincia possa ripartire in sicurezza. Siamo tra coloro, infine, che più hanno riflettuto sulla cultura: fra poco diffonder emo le nostre proposte estive».
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