Un decalogo di azioni contenute nella proposta di ordine del giorno, presentata da tutte le forze di opposizione, condivisa dalla Giunta e approvata all’unanimità. Un ordine del giorno con cui si traccia la via per garantire alla nostra autonomia le risorse necessarie ad affrontare questa crisi dovuta alla pandemia.
Trento, 11 maggio 2020
La straordinarietà del momento che stiamo vivendo richiede risposte eccezionali che devono basarsi sul saper presidiare e al tempo stesso innovare la finanza pubblica provinciale. È il primo elemento per dare sostanza e prospettiva a tutti gli interventi per il rilancio.
L’insieme di interventi che la crisi rende necessari richiede una manovra complessiva che dovrà superare in misura significativa il miliardo di euro.
Una parte dovrà essere ricavata dalla riconfigurazione del bilancio della Provincia.
Una parte dovrà essere ricavata dall’adeguamento dei rapporti finanziari con lo Stato in relazione all’eccezionale situazione di caduta dell’economia.
Una parte dovrà essere recuperata dalle risorse che saranno destinate al Trentino dalle nuove linee di finanziamento agevolato allestite dall’Unione europea: programma Sure per i lavoratori, fondi Bei per le imprese, fondi Mes per la sanità, Recovery Fund per i grandi investimenti potrebbero valere per la nostra Provincia diverse centinaia di milioni di euro.
Il Trentino dispone infine di un elevato merito di credito sui mercati finanziari: il suo rating è alto e la situazione debitoria è equilibrata, in netto calo (- 500 milioni) negli ultimi anni; è quindi possibile ed auspicabile che l’iniezione di liquidità necessaria per fronteggiare questa crisi passi anche attraverso un intervento integrativo della Provincia con l’assunzione di debito a medio lungo termine.
A questo si aggiunge un ulteriore elemento che può essere sollecitato in questa fase: la notevole consistenza del risparmio privato trentino in particolare per quanto riguarda la liquidità sui conti correnti stimata in oltre 12, 5 miliardi.
Con un’azione combinata su tutti questi fattori si potrebbe pensare di costituire un Fondo centrale trentino di garanzia al quale far attingere il sistema delle imprese, a cominciare da quelle che operano nei settori di maggiore difficoltà come il turismo e il commercio.
Sono questi gli elementi che caratterizzano la proposta e che trovano dettaglio nei 10 punti del dispositivo che diventano quindi patrimonio collettivo di maggioranza e minoranza e concreto impegno di governo.
Siamo certi di aver dato un serio contributo nell’interesse del Trentino auspicando che sia adeguatamente valorizzato dal governo provinciale, che ringraziamo per aver colto lo spirito della proposta.
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I capigruppo.
Ugo Rossi
Giorgio Tonini
Paolo Ghezzi
Filippo Degasperi
Piero De Godenz
Alex Marini
ECCO LE DIECI AZIONI:
- garantire la tenuta del bilancio Pat a fronte del previsto drastico cale del gettito fiscale, sottoponendo a verifica di priorità le scelte di bilancio sia di parte corrente che di conto capitale;
- definire con il Governo forme di sospensione o diversa utilizzazione delle quote annuali che la Pat deve conferire allo Stato per contribuire al risanamento del debito pubblico (evitando di ridiscutere il Patto di Garanzia 2014, in modo che lo Stato non possa imporre nuovi aggravi a carico della Pat e non ponga in essere nuove riserve all’erario);
- definire con il Governo che la quota di maggior debito generato dall’indebitamento statale per fronteggiare l’emergenza Covid-19 sia esclusa dall’aggiornamento previsto nel 2023 del contributo alla finanza pubblica nazionale di cui al Patto di Garanzia;
- definire che tutte le risorse messe a disposizione dallo Stato per finanziare le misure emergenziali siano devolute anche alla Pat;
- definire con il Governo modalità di utilizzo diretto delle risorse derivanti allo Stato dai vari strumenti di sostegno europei, risorse che defluiranno in parte sul sistema degli enti territoriali e nel contempo prevede un potenziamento delle risorse umane a ciò dedicate;
- definire con il Governo le devoluzioni da parte dello Stato di gettiti fiscali arretrati e degli oneri riconosciuti come dovuti relativi alla delega di alcune funzioni;
- definire con il Governo nuove regole per consentire alla Pat l’accensione di indebitamento superando gli attuali limiti;
- prevedere un progetto sostenibile di finanza straordinaria a debito (per fronteggiare la crisi del 2008-2009 la Pat attivò risorse straordinarie per 1 miliardo e 300 milioni di euro);
- mobilitare tutte le risorse private e collettive del Trentino anche prevedendo un prestito obbligazionario da collocare presso gli investitori operanti nel nostro territorio, con l’impegno di questi ultimi a prevedere la possibilità per i trentini di sottoscrivere le obbligazioni.