Quando la legittima critica degenera nell’occupazione fisica delle Aule parlamentari, al di fuori del normale utilizzo istituzionale delle stesse, allora si trascende ogni pur aspra dialettica politica e si trasforma la normale contrapposizione democratica in una sfida che ferisce la democrazia stessa e che ricorda, purtroppo, quel “discorso del bivacco” del 16 novembre 1922 con il quale si pose fine ad ogni dibattito democratico parlamentare.
Trento, 30 aprile 2020
Alzare in tal modo il livello dello scontro politico rischia infatti di sfociare in una pericolosa rissa continua che danneggia e discredita prima di tutto il Paese, in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo. Simili forme di protesta, peraltro solitaria e dal vago sapore sudamericano, vanno respinte subito, in favore di un immediato rientro dentro più tradizionali canali di confronto ed evitando così di esporre le Istituzioni ad ulteriori rischi di delegittimazione.
E mentre noi offriamo le nostre idee a Fugatti, da Salvini riceviamo inutili piazzate. Evidentemente c’è modo e modo di fare opposizione.